Latini: «Camminiamo tra le macerie»

Terni, esposte le linee programmatiche in consiglio comunale tra attacchi alla vecchia amministrazione e auspici per il futuro

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«Mi scuso del ritardo per la presentazione delle linee programmatiche, ma la situazione di questa giunta è differente rispetto alle altre per l’approvazione del bilancio riequilibrato. Ciò ha condizionato e non poco: la nuova amministrazione cammina tra le macerie ma resteremo in piedi con grande volontà, forza e capacità per ricostruire. Sicuri di farcela. Le macerie sono economiche innanzitutto». Inizia così il suo lungo intervento Leonardo Latini, sindaco di Terni, nel consiglio comunale di venerdì pomeriggio: esposte le linee programmatiche tra attacchi alla vecchia amministrazione e auspici per il futuro.

LE 24 PAGINE DEL DOCUMENTO: LE LINEE PROGRAMMATICHE DEL MANDATO 2018-2023

Le quattro fasi

In apertura un minuto di silenzio – a ricordare la sua figura è stato il consigliere Paolo Cicchini – in memoria di Telesforo Nanni, scomparso di recente a 83 anni. Poi, discussi i primi tre punti all’ordine del giorno, entra in azione Latini con un lungo intervento di spiegazione su obiettivi e programmi della giunta: «Trasparenza, ascolto dei cittadini, partecipazione e coinvolgimento, ecco le principali linee che vogliamo seguire. Le fasi saranno quattro: ricostruzione dell’ente dal punto di vista finanziario e assetto delle aziende partecipate; l’apertura del ‘cantiere’ per i progetti principali che abbiano in mente chiedendo l’aiuto dei cittadini, associazioni, fondazione Carit e la realizzazione concreta dei progetti del nostro mandato. La quarta fase in realtà non esiste, è una modalità trasversale nella quale siamo entrati perché siamo costretti ad affrontare la gestione quotidiana dell’ente fatta di scadenze ed emergenze. Ma ciò non può sottrarci il 100% delle energie». Per quel che riguarda la macchina amministrativa il sindaco ha evidenziato che «non è in linea con le necessità della città. C’è demotivazione e confusione, oltre a potenzialità non valorizzate in precedenza».

Le dieci priorità e la provvidenza

Leonardo Latini

Quindi si passa al dettaglio con l’elenco delle priorità – si appoggiano al Dup 2018-2020, già approvato – 2018-2013: Latini li ha esposti partendo dalle politiche di bilancio e la macchina organizzativa. Quindi a seguire sviluppo economico; sicurezza; riscoperta e consolidamento di un sistema di identità culturali cittadine; decoro, bellezza e qualità della vità; ricostruzione della comunità cittadina e delle reti di solidarietà sociale; ambiente e salute; attrattività e turismo; ruolo territoriale della città da promuovere grazie ad una politica di programmazione strategica e area vasta; Terni come città della formazione, della conoscenza e dell’intelligenza. «Noi siamo qui per provare a creare le condizioni per invertire il declino. Per provare, con tutti i nostri limiti, ma anche con tutta la nostra forza di volontà, con la nostra speranza e — ci auguriamo anche con l’aiuto della Provvidenza — ad essere una scintilla, a far sì the Terni si riaccenda con il nostro stimolo, ma con le sue forze e con le sue potenzialità e torni ad essere cosi una comunita di cittadini – e dunque una città – dove saremo orgogliosi di far vivere i nostri figli».

La normalità e i posti di lavoro

Durante l’intervento Latini ha evidenziato di «essere convinto che nel giro di un anno e mezzo, superate le enormi difficoltà, grazie ad un’amministrazione da ‘buon padre di famiglia’ riorganizzando i servizi finanziari per obiettivi, Terni possa iniziare a tornare gradualmente alla normalità». Passaggio sul lavoro: «Il Comune non può crearlo direttamente, ma può contribuire a far sì che si verifichino le condizioni affinché nel nostro territorio vengano mantenuti i posti di lavoro e ne vengano creati di nuovi». Con tanto di cifra, 2 mila, grazie allo strumento dell’Area di crisi complessa.

L’accusa al passato

L’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo

Come detto non è mancata la ‘dedica’ alla giunta a guida Leopoldo Di Girolamo: «A Terni c’è la pressione fiscale più alta d’Italia con effetti drammatici di depressione dell’economia, disincentivando cosi investimenti esogeni e riducendo l’attrattivita di imprese e famiglie. La precedente amministrazione aveva aumentato del 15% il costo delle mense scolastiche e del 20% le tariffe dei parcheggi, effettuato tagli pesanti alle corse degli autobus con effetti sociali ingiusti, disincentivando l’uso dei mezzi pubblici e favorendo l’uso di quelli privati, in un quadro già fortemente deteriorato quanto a politiche del trasporto pubblico, dalla distruzione della nostra Atc con il passaggio a Umbria Mobilità, bruciando in questo modo qualsiasi futura autonomia politica in quel settore, oltre che togliendo dal patrimonio del Comune una partecipazione importante, senza peraltro sottoporre quella decisione alla potesta di controllo ed indirizzo del consiglio comunale.  Va inoltre sottolineato come le societa partecipate piuttosto che fornire utili al comune sono state spesso fonte anche di forti perdite a causa di gestioni discutibili e influenzate dalla lottizzazione politica, contribuendo ad appesantire il bilancio consolidato generale non ancora in quegli anni formalizzato».

La ‘casa’ Terni: «Bella, ordinata e sana»

Terni

«Noi vogliamo che Terni – ha concluso – possa divenire una casa pulita, sana, ordinata, con delle regole chiare e rispettate. Una casa bella, tanto che tutti si fermino a guardarla, e dove magari fra qualche anno a parecchi piaccia venire a vivere. Una casa con grandi finestre, per guardare verso i nostri territori e verso i territori piia lontani. Una casa con le porte aperte per chi abbia voglia di venire a lavorare e a vivere qui con onesta e decoro, per aiutarci a coltivare i nostri sogni, a realizzare i nostri progetti, a condividere le proprie esperienze, arricchendo la nostra comunita. Una casa con dentro una famiglia, una comunita che torni ad essere felice di vivere qui. Una casa che, allo stesso tempo, sia in grado di difendersi da chi, invece, vorrebbe solo toglierci qualcosa di nostro, o trascinarci più basso».

Se ne parla al prossimo consiglio, bagarre alla ripresa

Enrico Melasecche

Delle linee programmatiche se ne parlerà alla prossima seduta del consiglio comunale. A lanciare la richiesta è il capogruppo della Lega Cristiano Ceccotti, appoggiato dal consigliere del Pd Valdimiro Orsini: «Proposta intelligente. Ci permette di leggere e studiare le linee programmatiche del sindaco: ci sono state trasmesse venerdì mattina ed è necessario un approfondimento per sviluppare il dibattito». Ventitré voti favorevoli, nove astenuti: semaforo verde. Pausa di un quarto d’ora abbondante e si riparte dalla valorizzazione del lago di Piediluco con la riqualificazione e messa a norma del centro nazionale di preparazione olimpica. E invece no, perché manca il numero legale: Melasecche si innervosisce e dà delle ‘drag queen’ ai consiglieri – Gentiletti e Filipponi – nel mirino. «Scrivilo su facebook ora», l’ironia dell’assessore nei confronti del capogruppo del Pd. «Momenti di ilarità – commenterà quest’ultimo – che ogni tanto fanno bene a questo consiglio».

La polemica su Ferranti, l’opposizione attacca

Francesco Maria Ferranti

Step successivo la discussione sulle nomine per le partecipate. L’atto di indirizzo è del presidente del consiglio comunale, Francesco Ferranti (FI), e scoppia la polemica: «Il ‘consigliente’ Ferranti abbarbicandosi alla poltrona di presidente del consiglio, si pone ad arbitro e proponente, durante la discussione dell’atto d’indirizzo sulle nomine nelle partecipate da lui stesso redatto. Questo strappo istituzionale è parso funzionale unicamente per dare vita ad una discussione surreale che priva la città di un regolamento chiaro e definito, che poteva essere semplicemente emendato con ampio supporto da parte del M5S, regalando ai cittadini una versione bignami di regolamento di fatto annichilisce le istituzioni. Una forzatura inutile e sguaiata visto che nessuno più di noi  si rende conto della necessità di porre rimedio agli errori del passato, ma questo non può significare creare pericolosi precedenti che  in cui la politica per tutelare se stessa si dimentica dei suoi datori di lavoro cioè i cittadini». Sulla stessa scia Orsini: «Non siamo sul set del film ‘Il Marchese del Grillo vero’? Recuperiamo un po’ di serietà e correttezza. Non può fare il proponente e presidente del consiglio comunale allo stesso tempo, lo invito a sedersi sul banco dei consiglieri». Infine Alessandro Gentiletti di Senso Civico: «Stando lì dimostra l’arroganza della maggioranza Le linee programmatiche non potranno mai essere realizzate perché c’è sete di potere da molte parti di questa maggioranza: l’atto è una lottizzazione della cosa pubblica. Non ha nulla a che fare con lo spoil system». E Ferranti: «Non intervengo più». Alle 19.46 avviene lo scambio con Patrizia Braghiroli per permettere al consigliere di FI di parlare: «Ma non le do la parola – inizia subito la rappresentante pentastellata – perché è già intervenuto sul tema. Ma stia calmo, può farlo in replica con 5 minuti più uno», ribadisce tra le risate di Latini.

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