Tevere-Nera, Venturi: «Esposto alla Procura»

Terni, ad annunciare di averlo presentato è il membro del CdA Leo Venturi, per un presunto caso di mobbing

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di Leo Venturi
del CdA del consorzio di bonifica Tevere-Nera

Nei giorni passati ho consegnato un esposto alla Procura della Repubblica di Terni in qualità di membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica Tevere Nera dopo aver ricevuto il ricorso presentato da un dipendente dello stesso Consorzio per presunto mobbing.

Tale scelta deriva dal fatto che nel ricorso sono elencati dettagliati fatti che chiamano in causa i vertici del passato Consiglio di Amministrazione e dello stesso Consorzio inerenti alle problematiche degli appalti, delle assunzioni e dello smaltimento di rifiuti, problematiche che potrebbero avere implicazioni di natura penale.

Sono anni che il Comitato per l’abolizione della tassa e gli eletti in rappresentanza dello stesso in seno al CdA del Consorzio si battono contro questo ingiusto prelievo cui, fino ad ora, le istituzioni, colpevolmente, non hanno posto rimedio consentendo, di fatto, il permanere di una forte discriminazione fra gli stessi cittadini umbri visto che in molte parti della regione tale balzello è pressoché sconosciuto mentre solo i proprietari d’immobili ricadenti nel territorio del comune di Terni ogni anno sborsano al Consorzio oltre 2 milioni di euro.

Unitamente a ciò i rappresentanti rimasti fedeli allo spirito del Comitato e agli impegni assunti nei confronti dei cittadini hanno prodotto un’azione tesa a rendere trasparente la gestione dell’ente più volte apparsa quanto meno opaca e contraddittoria e proprio in coerenza con tale comportamento mi sono sentito in dovere di assumere la decisione di produrre l’esposto richiamato.

È altrettanto ovvio che nei prossimi giorni altre iniziative, interne ed esterne al Consorzio, saranno intraprese per fare massima chiarezza rispetto a quanto è avvenuto e sta avvenendo con l’auspicio che tutto il Consiglio si muovi nella stessa direzione.

Nelle prossime settimane, a garanzia della massima trasparenza, saranno puntualmente resi noti a tutti i cittadini gli ulteriori sviluppi dell’intera vicenda perché hanno il diritto di sapere quanto avviene all’interno dell’ente che, fra l’altro, ogni anno finanziano con il pagamento di oltre 90 mila cartelle.

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