Umbria, i videogiochi: «Utili per la cultura»

L’assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini: «Una collaborazione con Italian videogame program per la promozione dei musei e del patrimonio storico artistico»

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«Tra gli strumenti di conoscenza e promozione dei musei e del patrimonio storico artistico, si stanno facendo largo i videogames». Anche la Regione Umbria, attraverso il Servizio Musei archivi e biblioteche e grazie ai materiali presenti nel portale www.umbriacultura.it, è impegnata «ad arricchire la mappatura dei musei e dei luoghi di cultura che hanno caratteristiche interessanti per gli sviluppatori di videogiochi».

Il progetto L’assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini, spiega che «la Regione ha infatti attivato una collaborazione con Italian videogame program (Ivipro), un progetto curato da un team di esperti di comunicazione e nuovi media che ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale italiano attraverso una mappatura di luoghi e storie che possono ispirare gli sviluppatori di videogames». La mappatura confluisce in un database che Ivipro mette a disposizione dei creativi e delle case di produzione di videogiochi, «così che questi possano trovare ispirazione per ricostruire ambientazioni e scenografie o spunti videoludici nelle storie e negli oggetti proposti dai partner».

Lo scopo della collaborazione, ha aggiunto l’assessore, «è anche di diffondere gli obiettivi del progetto e agevolare la partecipazione dei musei che desiderano incrementare il proprio potenziale videoludico attraverso iniziative correlate allo sviluppo del programma, con il coinvolgimento dei cittadini e degli operatori culturali». Molti musei umbri «hanno già manifestato interesse per il progetto. Nei prossimi mesi verrà lanciata una campagna di sensibilizzazione e raccolta di segnalazioni, utili a costruire la strategia di valorizzazione del patrimonio museale umbro anche attraverso i videogiochi».

I più giovani L’iniziativa non riguarda solo i videogiochi che nascono per fini didattici, «e che sono ormai tra gli strumenti utilizzati per raggiungere il pubblico più giovane, ma anche quelli che raggiungono milioni di giocatori grazie al loro potenziale di coinvolgimento emotivo e a credibili ricostruzione di ambienti storici. Il videogioco è un veicolo di storie e narrazioni dove si mescolano fiction e realtà, con un grande potere evocativo capace di far conoscere luoghi e monumenti anche a persone distanti e che normalmente non frequentano siti culturali».

Accessibilità e inclusività I videogiochi, conclude Fernanda Cecchini, «possono inoltre contribuire alle pratiche di accessibilità e inclusività, con la messa a disposizione di strumenti interattivi di esplorazione dei siti e di supporto a difficoltà sensoriali e cognitive. In questo quadro il patrimonio di storie, oggetti, luoghi e memorie presenti nei musei e negli altri luoghi della cultura dell’Umbria rappresenta un potenziale inesauribile di spunti. In Italia, già 140 musei hanno ispirato sviluppatori italiani e stranieri per creare videogiochi di indiscusso successo che si richiamano più o meno direttamente ai luoghi o alle opere conservate».

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