Acqua e bollette care: presentato il ricorso

Perugia: lo ha promosso il comitato ‘Acqua pubblica’ contro le delibere approvate dagli Ati 1 e 2 dell’Umbria

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Costi inferiori a quelli pianificati, anche per via degli investimenti non realizzati, ma bolletta dell’acqua più cara per tutti. Da tempo il comitato umbro ‘Acqua pubblica’ ha aperto un fronte contro gli Ambiti Territoriali 1 e 2 composti dai comuni del perugino, del Trasimeno e dell’Alto Tevere, e ora la battaglia si sposta sul piano legale. Il comitato, infatti, annuncia di aver reperito i fondi per presentare un ricorso straordinario al Capo dello Stato contro le delibere ‘incriminate’ che producono l’aumento delle bollette.

«Basta aumenti» «Si tratta – spiegano dal comitato – di 5,2 milioni di euro di conguagli deliberati dall’assemblea dei sindaci degli Ati 1 e 2 dell’Umbria. Soldi inseriti in sei rate, a partire dalle bollette di agosto di Umbria Acque spa, che incidono dal 5 al 7% circa della fattura, a seconda dei consumi. Un metodo che continua a colpire, tra l’altro, le famiglie numerose».

Costi giù, bollette su I cittadini riuniti nel comitato non riescono a ‘digerire’ le motivazioni alla base degli amenti: «I costi del servizio idrico 2003-2011, rendicontati dal gestore, sono inferiori a quelli pianificati e la differenza di 15,4 milioni di euro, comunque imputata nella tariffa di quegli anni, per oltre 11 milioni è dovuta ad investimenti non realizzati. Senza dimenticare – aggiungono – che in tariffa è compresa anche la quota di profitto di oltre 28 milioni di euro che i cittadini hanno abrogato con i due referendum del 2011 ad oggi non ancora applicati».

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