Elettrocarbonium, Sgl pronta a cedere

Terni, lo stabilimento di Narni potrebbe passare alla Sangraf entro novembre e tornare a produrre elettrodi. Ma il liquidatore fa pressioni su Mise e autorità locali

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La comunicazione ai sindacati è arrivata dal liquidatore di Sgl, l’avvocato Marco Petrucci. E contiene promesse, accompagnate però da una serie di ‘distinguo’ importanti.

L’annuncio «Spettabili rappresentanze sindacali – ha scritto Petrucci – nella reciproca cordialità e serietà delle nostre relazioni, in nome e per conto della Sgl Carbon Spa in liquidazione desidero informarvi che, dopo una lunga ed accurata trattativa, è stata recentemente sottoscritta una lettera di intenti con Gosource Group Ltd per la cessione dello stabilimento di Narni Scalo».

Le prospettive In caso di perfezionamento dell’operazione lo stabilimento di Narni verrebbe industrialmente integrato nel Gruppo Sangraf «già operante nel settore della produzione di elettrodi in grafite – ha fatto sapere il liquidatore – e che ha anche una propria produzione di nippli. Il contatto fra le parti è inizialmente avvenuto tramite il Mise, che si è reso disponibile a fornire al potenziale investitore le informazioni e i dettagli relativi al costo dell’energia elettrica che lo stabilimento sosterrebbe riprendendo la produzione di elettrodi in grafite, ed è poi proseguito, come anche proseguirà, soltanto privatamente».

Le promesse Sgl, ha comunicato il liquidatore ai sindacati, «si è resa disponibile ad una cessione dello stabilimento di Narni e dei suoi cespiti ad un prezzo agevolato, che è notevolmente inferiore al valore degli stessi nell’ultimo bilancio ante liquidazione, al fine di facilitare il perfezionamento della prospettata operazione con un acquirente interessato alla prosecuzione di un’attività industriale volta alla produzione di elettrodi di grafite nell’area di Narni Scalo», mentre Gosource «ha manifestato interesse alla re-industrializzazione dell’area di Narni Scalo e farà tutto quanto in proprio potere per assumere quanti più dipendenti possibile in tale area, in funzione dell’esito delle attività di ‘due diligence’ che verranno condotte nei prossimi due mesi».

I distinguo Le possibilità di effettivo perfezionamento della cessione, ha spiegato però l’avvocato Petrucci, «dipendono ora dai risultati delle verifiche in corso da parte di Gosource sia quanto alla situazione ambientale, sia e soprattutto quanto alla struttura dei costi con cui lo stabilimento potrebbe tornare a produrre. In particolare, Gosource è tuttora in attesa di ricevere dal Mise le informazioni necessarie per poter stimare i costi dell’energia». Entrambe le parti, il punto è decisivo, «confidano nel fatto che sia il Mise, sia le autorità locali, si adopereranno per agevolare/velocizzare l’apertura della produzione da parte del nuovo investitore. Sgl si è impegnata a prestare la propria collaborazione durante la fase di ‘due diligence’ del potenziale investitore e a non intraprendere, né proseguire, alcuna nuova trattativa con terzi fino al 30 novembre, data entro la quale le parti dovrebbero perfezionare un definitivo accordo di cessione dello stabilimento». Resta aperto poi un tema spinoso: «Per entrambe le parti, la trattiva in corso si basa sull’assunto che Elettrocarbonium libererà lo stabilimento entro 12 settimane decorrenti dal 1 agosto», cioè entro la fine di ottobre.

L’incontro Tra le promesse, poi, c’è anche quella che «Sgl eseguirà la bonifica, conformemente al piano approvato dalla Conferenza di servizi dello scorso inverno, sostenendone i relativi costi come già a suo tempo stimati e accantonati in bilancio. Sarò lieto – ha garantito Marco Petrucci ai sindacati – di organizzare un incontro con voi appena possibile. Altrettanto volentieri mi adopererò per favorire il dialogo diretto fra voi e il nuovo investitore».

 

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