Otricoli, il ‘miracolo’ dell’ascensore

Fermo da mesi, il sindaco lo avrebbe personalmente rimesso in funzione per un matrimonio, per poi fermarlo di nuovo: «Non devo spiegare niente a nessuno»

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di M.T.

Chi fa le cose in grande muove gli elicotteri. Chi si accontenta, gli ascensori. Del resto, un matrimonio è un matrimonio e pare che di questi tempi vada di moda fare qualche – piccolo o grande – ‘strappo’.

L’ascensore Così, stando alla denuncia del gruppo consiliare ‘Insieme è possibile’ di Otricoli, nel piccolo centro sabato sarebbe tornato a funzionare, proprio in occasione di un matrimonio, l’ascensore – da tempo fermo – che collega il parcheggio del teatro dell’Oretta con il centro storico. Per poi fermarsi di nuovo.

Il guasto «Come gruppo di opposizione – dicono da ‘Insieme è possibile’ – avevamo già da tempo chiesto al sindaco le ragioni della chiusura e i relativi documenti amministrativi. Il primo cittadino ci aveva fatto sapere che l’ascensore era fuori servizio a causa di una sovratensione del sistema di videosorveglianza. Sabato pomeriggio, tuttavia l’ascensore era miracolosamente aperto e altrettanto miracolosamente funzionante, solo per consentire agli invitati di un matrimonio di parcheggiare al teatro dell’Ortera e raggiungere comodamente la piazza del paese e la chiesa di Santa Maria Assunta. A fare da guardiano il sindaco in persona, Antonio Liberati. Ora noi ci domandiamo come sia possibile che un servizio pubblico venga sospeso dall’ufficio tecnico e poi venga riattivato straordinariamente dal sindaco, senza i requisiti di sicurezza che ne hanno imposto la chiusura».

I soldi L’ascensore, «costato più di 500 mila euro, è stato chiuso per una situazione di assoluta assenza di sicurezza, come si può riscontrare nelle prescrizioni degli enti di controllo. E, peraltro, non esiste alcun protocollo di soccorso in caso di blocco o altro incidente. Ci domandiamo, tra l’altro – insistono i consiglieri di minoranza – se possa considerarsi un danno erariale aver speso più di un miliardo di lire, a cui vanno aggiunte le costose manutenzioni e controlli, per un’opera pubblica che sta sempre chiusa».

Antonio Liberati

Antonio Liberati

Il sindaco Antonio Liberati, quando umbriaOn lo ha contattato per cercare di capirci qualcosa, ha tagliato corto: «Non devo dire niente a nessuno, io. Ci sono i canali ufficiali per spiegare». Più ufficiali di lei, sindaco? «Parlate con l’ufficio tecnico, io ripeto che non devo spiegare niente a nessuno». Pare che ai paesani, che a loro volta sabato chiedevano spiegazioni, sia andata pure peggio e, quindi, tanto vale salutare e cambiare aria. Visto mai.

L’ufficio tecnico Le cose, stando ai tecnici comunali, starebbero così: l’ascensore è fermo perché un guasto impedisce il funzionamento dell’allarme sonoro e, quindi, può essere fatto funzionare solo in presenza di una persona che lo faccia marciare, garantendo così la sicurezza. Cosa che è avvenuta sabato, con il sindaco in persona a fare da ascensorista. Per risolvere il problema e rimettere l’ascensore in condizione di marciare regolarmente si deve attendere l’esito di una denuncia fatta alla compagna di assicurazione: quando la pratica sarà chiusa e, magari, il Comune riceverà l’indennizzo, si aggiusterà. Nel frattempo l’ascensore è fermo. Magari fino al prossimo matrimonio.

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