Perugia, sulle mense scoppia la pace

Accordo tra l’amministrazione comunale e i comitati. Proroga ‘tecnica’ di tre mesi e poi un nuovo bando per riaffidare il servizio e con il coinvolgimento dei genitori

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L.P.

E alla fine ce l’hanno fatta. Dopo più di un anno di battaglie, assemblee infuocate, proteste, comunicati stampa, diffide e dibattiti interminabili su Facebook, nonché l’inchiesta in corso, sul ‘caso mense’ a Perugia sembra proprio veder scorrere i titoli di coda.

L’incontro Dopo ‘la rinuncia’ dinanzi al Tar – in realtà si è in attesa di fissare una nuova udienza, ma i legali punteranno a far valere la cessata materia del contendere – i rappresentanti dei genitori sono riusciti a far valere le loro ragioni. Giovedì mattina, infatti, sono stati ricevuti dal sindaco Romizi e dai dirigenti comunali per formalizzare quel percorso di condivisione che, in realtà, ha avuto inizio già subito dopo il consiglio grande di metà maggio. E così la soluzione è stata trovata o, meglio, un accordo sul fatto che, dopo una proroga tecnica di circa tre mesi, «con le varianti migliorative che si riterranno necessarie», il comune procederà a bandire una nuova gara con il coinvolgimento dei genitori.

Un nuovo corso Sembrano quindi placarsi i venti di guerra che hanno visto schierati, per mesi e mesi, in due fronti opposti da un lato l’amministrazione comunale che oggi sembra riconoscere «quel fondamentale apporto» che solo i genitori possono dare e, dall’altra, tutti quei mamme e papà che fino a ieri hanno dato battaglia a Romizi e all’assessore Wagué, assente comunque all’ultimo incontro per motivi istituzionali.

I genitori «Per noi è una vera vittoria – commentano alcuni genitori – che è stata resa possibile anche grazie al rinnovato interesse che, in primis, il sindaco ha dimostrato nei confronti del tema della refezione scolastica». Una nuova intesa, dunque, che vedrà ora lavorare, fianco a fianco, comitati mense e dirigenti del servizio per redigere un nuovo bando, con nuove regole, e con controlli seri da parte dei genitori su quello che i bambini mangiano a scuola.

I tempi In questi tre mesi, dunque, il raggruppamento di aziende guidato dalla All Foods continuerà il servizio dopodiché, a ottobre, sarà già pronto il nuovo bando che, per motivi burocratici, avrà bisogno di attendere le vacanze natalizie con la chiusura delle scuole per essere effettivamente operativo. A gennaio 2017, si inaugurerà quindi il nuovo corso. «Non ci saranno più pasti scadenti o alimenti di bassa qualità – afferma l’avvocato Alessandra Bircolotti che rappresenta i comitati assieme alla collega Beatrice Ronchetti – poiché ci saranno effettivi controlli da parte dei rappresentanti dei genitori sia sui fornitori che sugli alimenti da scegliere. Anche le regole, che saranno riscritte, saranno stabilite con l’apporto fondamentale delle famiglie». Nessun acquisto diretto, come prima dell’esternalizzazione del servizio, ma l’amministrazione sta studiando nuove forme di coinvolgimento.

Disponibilità «Siamo convinti che siamo arrivati a questo risultato sia grazie alla nostra determinazione, sia anche grazie alla disponibilità dimostrata dall’amministrazione a partire da metà maggio. Perugia può diventare un modello esportabile in tutta Italia». Da quando il sindaco ha preso in mano la questione in prima persona, conferma anche Michele Guaitini dei Radicali, «il cambio di passo è stato evidente e la decisione odierna di sancire un accordo con i genitori non era un atto formalmente dovuto ma denota come sia interesse primario della stessa amministrazione coinvolgerli come attori principali in un servizio così importante e delicato come il servizio mensa nelle scuole materne».

Tempo perso «C’è un po’ di rammarico per aver perso mesi preziosi – e qualcuno dovrebbe oggi fare mea culpa – prosegue Guaitini – ma l’importante era riuscire a stabilire un nuovo punto di partenza per far sì che ci fossero tutti i presupposti per un servizio che raggiunga gli elevati livelli qualitativi a cui questa città era abituata». Se la questione coi genitori sembra risolta, c’è però ancora in ballo l’inchiesta giudiziaria che vede indagate 13 persone per gravi anomalie riscontrate dai Nas nel cibo servito ai bambini nelle scuole, come pane ammuffito, alimenti scaduti, lische nel pesce e che, secondo Michele Pietrelli del Movimento 5 Stelle «mette in cattivissima luce l’operato della Giunta», troppo intenta «nell’organizzazione di un lussuosissimo pranzo in occasione della visita dello sceicco Murbarak Al Thani. Grazie ad un famoso chef, al figlio dell’emiro del Quatar il Sindaco fa assaggiare le prelibatezze e la qualità dei nostri prodotti: siamo sicuri che il fortunato ospite non avrà avuto occasione di assaggiare pane ammuffito, lische di pesce vaganti o schegge di ossa nascoste nel piatto. Questo è un trattamento riservato ai bambini delle scuole di Perugia».

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