Saranno ospitati in Umbria 25 migranti dei 378 – per la maggior parte originari del Pakistan, Bangladesh e Nigeria – sbarcati sabato mattina al porto di Crotone dalla nave ‘Peluso’ della Guardia Costiera che li aveva soccorsi giovedì scorso nel Canale di Sicilia mentre erano alla deriva su un gommone. Uno di loro – di origine africana – non ce l’ha fatta ed è morto durante la traversata.
Altri arrivi 350 in totale gli uomini, 28 le donne. Di questi, 38 sono risultati affetti da scabbia e affidati alle cure dei sanitari presenti presso il centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Il piano di riparto del ministero dell’Interno prevede che 25 vengano trasferiti in Abruzzo, 25 in Emilia Romagna, 100 in Lombardia, 50 in Toscana, 25 in Umbria e 50 in Veneto. Le operazioni sono state condotte da Croce rossa italiana e Misericordia, sotto il coordinamento della prefettura di Crotone, con la presenza di polizia di Stato, carabinieri, Guardia di finanza e Capitaneria di porto. Nella giornata di domenica è atteso lo sbarco, a Reggio Calabria, di altre 729 persone che verranno trasferite in Abruzzo, Basilicata, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana e Umbria.
Fermati due presunti scafisti E domenica mattina la polizia di Stato di Vibo Valentia, con la collaborazione di militari del gruppo Aereonavale della Guardia di finanza, ha fermato due presunti scafisti che avrebbero portato dalle coste della Libia sino a limite delle acque territoriali italiane un grosso barcone con circa 400 migranti a bordo. Nel vano motore sottostante giacevano i corpi di 15 uomini e di un ragazzino, deceduti per asfissia e per le gravi ustioni causate dalla fuoriuscita di carburante. L’operazione è scattata nell’ambito di tre distinti eventi di soccorso portati a termine dall’unità della Marina militare irlandese ‘James Joyce’ che domenica mattina ha condotto al porto di Vibo Valentia 622 migranti, un centinaio dei quali minorenni non accompagnati.
