Terni, Dup e indagini agitano il ‘consiglio’

Melasecche (IlT): «Quei consiglieri di maggioranza che hanno votato il piano di rientro dovranno risponderne politicamente e personalmente»

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consiglio-comunale-giunta-3-ottobre-terni-244Quella in programma per lunedì avrebbe dovuto essere una seduta normale, per il consiglio comunale di Terni – ben altro discorso per le sedute già programmate per  lunedì 23, martedì 24, mercoledì 25, giovedì 26 e venerdì 27, per l’approvazione della nota di aggiornamento del Documento unico di programmazione (il Dup), ma non è escluso che le novità rese pubbliche dal sindaco Di Girolamo e relative alle due indagini nelle quali è coinvolto possano in qualche modo stravolgere il programma.

Il consiglio Lunedì pomeriggio, comunque, in consiglio è programmata la risposta del sindaco ad un’interrogazione (M5S) sul monitoraggio delle sponsorizzazioni; poi si dovrebbe parlare – tra l’altro – di palestre e impianti sportivi comunali, del Pos e della prenotazione online dei biglietti alla Cascata delle Marmore e dei “fenomeni di scivolamento delle abitazioni verso il lago di Piediluco”.

Enrico Melasecche

Enrico Melasecche

Melasecche scatenato Ma che chi – come Enrico Melasecche (IlT) promette battaglia fin da lunedì mattina: «Abbiamo scritto in tempi non sospetti che il totale dei debiti straordinari, oltre alla massa del debito ordinario, è costituito da varie voci e che il tutto somma a circa 70 milioni, una cifra stratosferica per un comune come Terni. Ebbene, una volta che il sindaco ha deciso di impostare il piano di rientro dal predissesto in cinque anni ne deriva la necessità di includere nel piano tutti i debiti di cui sopra con un onere che avevo calcolato di circa 5 milioni l’anno dal 2017 al 2021 compreso, oltre alle 24 rate residue fino al 2045 relative al disavanzo di 54 milioni del gennaio 2015. I revisori dei conti anche questa volta non fanno bella figura e poi c’è il caso singolare che la dirigente al Bilancio è in ferie di prepensionamento con una giunta che non ha previsto per tempo la sua sostituzione, nonostante il mare in tempesta. Chiederò una audizione urgente di nuovo con gli stessi revisori dei conti affinché si assumano anche loro le proprie responsabilità».

La minaccia Secondo Melasecche, poi, «quei consiglieri di maggioranza che hanno votato il piano di rientro, salvo i tre assenti che evidentemente non condividevano quell’atto, dovranno rendersi conto che non basta approvare il solito ‘atto di indirizzo paracadute’ a tutela delle proprie responsabilità, perché, come ho dichiarato in aula, quando si è perfettamente coscienti che una delibera è falsata in modo sostanziale la colpa da lieve diventa grave e dovranno risponderne, oltre che politicamente di fronte alla città, anche personalmente di fronte a chi di dovere».

 

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