Terni in lutto, addio a Maurizio Santoloci

Se n’è andato il ‘Giudice della gente’. Intuito unico e la capacità di centrare e combattere i veri problemi. Con la sua sconfinata umanità. Funerali lunedì nella chiesa di Sant’Antonio

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di F.T.

Una perdita enorme per la Giustizia – quella con la ‘G’ maiuscola – non solo a Terni, ma in Italia, perché la sua era da sempre un’attività di respiro nazionale. Ma soprattutto una perdita enorme per i suoi cari, per chi gli voleva bene – e sono in tanti – e per chi aveva avuto modo di apprezzarne le infinite qualità. Maurizio Santoloci se n’è andato venerdì sera, dopo aver lottato per mesi fra alti e bassi, con una dignità unica.

Il generale Del Sette e il giudice Santoloci

Con il Generale Del Sette

«ESSERE UOMINI PRIMA CHE MAGISTRATI»

Giudice ‘in prima linea’ Nato a Roma 60 anni fa, magistrato di Cassazione e – negli ultimi anni – Gip e giudice monocratico per il tribunale di Terni, quella di Maurizio Santoloci è stata davvero una carriera in ‘prima linea’. Tantissime le collaborazioni di alto profilo, a livello di Governo e nella formazione delle Forze dell’ordine attraverso docenze nelle scuole e in corsi specialistici che hanno lasciato il segno in intere generazioni di ‘addetti ai lavori’.

«CITTÀ ASSOPITA, SERVA UNA SCOSSA» – L’INTERVISTA

Il giudice Maurizio Santoloci in redazione (Foto A. Mirimao)

Maurizio Santoloci nella redazione di umbriaOn (Foto A. Mirimao)

Uomo, prima che magistrato Una carriera su cui ci potrebbe soffermare ancora parecchio ma che, per quanto raccontata, non rende abbastanza l’idea del suo infinito valore. Lontano dai sofismi di una certa giustizia – e qui la ‘g’ è volutamente minuscola – Maurizio Santoloci era colui che ogni persona onesta vorrebbe sempre avere all’interno del palazzo di Giustizia della propria città. Concreto e con un intuito raro, sapeva giungere all’essenza delle cose con una rapidità ed una lucidità fuori dal comune. Non amava perdersi fra le pieghe di ‘codici e codicilli’, come li chiamava lui, pur rispettandone sempre i contenuti da uomo di legge qual era. Preferiva concentrarsi suoi problemi reali, non solo della giustizia ma della collettività, fotografandoli e mettendoli ‘alla berlina’ con un linguaggio chiaro, essenziale, degno di un giornalismo di alto profilo. E non a caso la sua passione per la scrittura lo aveva portato a dare vita alla testata ‘Diritto all’Ambiente’ con oltre quaranta pubblicazioni di suo pugno incentrate su alcuni dei temi che, da sempre, aveva più a cuore: dalla tutela del patrimonio ambientale al rispetto della dignità degli animali, fino alle modalità per individuare e colpire alcuni fra i reati più odiosi per la comunità. Una propensione, questa, che in lui non si esprimeva solo attraverso ‘idea e teoria’, ma che finiva davvero nelle aule dei tribunali, applicata a casi concreti.

Uno dei tanti riconoscimenti

Uno dei tanti riconoscimenti

Eredità da coltivare Alla città di Terni, Maurizio Santoloci ha dato tanto. Perché sapeva ‘leggere’ la criminalità, di cui era nemico giurato, come nessun altro. Intuendone con grande anticipo le potenzialità, i meccanismi fondanti e quelli in grado di alimentarla. Idee con cui sapeva ‘aprire lo sguardo’ di chi aveva la fortuna di ascoltarlo e confrontarsi con lui. E i fatti gli hanno dato e continuano a dargli ragione. Enorme, come accennato, anche il suo impegno sui temi ambientali, in una città dalle mille criticità e in una nazione dove le furbizie hanno finito per creare danni irreparabili ad intere generazione. Ecco, crediamo che se esiste davvero una ‘parte giusta’, Maurizio Santoloci sia sempre stato lì, con la sua umanità, i suoi pregi e anche i suoi difetti ed una disponibilità – di cui umbriaOn gli è ancora una volta grata – unica. Capiamo il dolore dei suoi cari, a cui ci stringiamo in questo momento. Perché è anche il nostro e di tutti quelli – tanti – che gli hanno voluto bene.

I funerali del magistrato verranno celebrati lunedì 9 gennaio, alle ore 15 nella chiesa di Sant’Antonio in via Curio Dentato, a Terni.

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