Inceneritori a Terni, sabato manifestazione

Un presidio di protesta, del comitato ‘No inceneritori’ si svolgerà alle 11 sotto la sede Asl di via Bramante. L’assessore Cecchini: «Il rilascio dell’Aia sarà deciso lunedì»

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L’appuntamento è alle 11 di sabato mattina: «Per un presidio – è l’appello del Comitato ‘No inceneritori’ di Terni – sotto la sede Asl di via Bramante. Annunceremo lì una serie di iniziative che prenderanno corpo a partire dalla settimana prossima». L’obiettivo è noto: «Fermare la riaccensione dell’inceneritore Terni Biomassa. Intervengano – chiede il comitato, l’assessore Barberini e il direttore di Asl2 Fiaschini. Escano dal silenzio».

L’assessore La doccia gelata, venerdì mattina, è arrivata dalle dichiarazioni dell’assessore regionale Fernanda Cecchini, che è stata categorica: «Il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) a Terni Biomassa – ha detto – spetta alla Conferenza dei servizi in programma per lunedì. Quell’impianto, peraltro, risulta già autorizzato e la Regione, senza precise relazioni tecnico-scientifiche che accertino un pericolo di inquinamento, non può che prendere atto di autorizzazioni concesse sulla base di normative nazionali ed europee».

Il comitato Chi si oppone alla ripartenza dell’impianto di Terni Biomassa, ricorda però che «anche solo per semplice buonsenso, anche se non si conosce la reale condizione della salute dei cittadini della Conca, in parte però anticipata dallo studio Sentieri, non si può autorizzare in via definitiva il secondo inceneritore». In questi anni, ricorda il comitato, «la Asl di Terni, non solo non ha prodotto alcuno studio epidemiologico, ma nemmeno dopo la pubblicazione di Sentieri ha mosso alcunchè, limitandosi a presentare e nemmeno in via ufficiale alcune stime del tutto teoriche evitando accuratamente di affrontare il problema delle esposizioni». 

L’impianto Tra pochi giorni, attaccano gli oppositori all’impianto, «potremmo assistere ad un secondo inceneritore autorizzato, malgrado le indagini in corso e la chiusura temporanea a maggio con ordinanza sindacale, col silenzio assenso della Asl che non ha nulla da dire. L’assessore Barberini, finite le dispute sulle nomine, si assuma la responsabilità politica di imporre alla Asl e al suo direttore Fiaschini di uscire dal silenzio, di fermare questa assurdità. Non ci faccia assistere alla definitiva affermazione grave e falsa che a Terni va tutto bene e che dunque tutto può essere autorizzato». 

La politica Emanuele Fiorini (Lega Nord) dice che «non si può autorizzare l’inceneritore quando ancora non sappiamo con dati certi quante sono le malattie tumorali sviluppate nel territorio, i problemi legati alla tiroide, il forte incremento degli aborti, ma sappiamo che la popolazione ternana vive con questi problemi e con queste paure. Lo stesso presidente dell’Arpa, Ganapini, ebbe a dire in commissione che Terni è peggio di Taranto, quindi è impensabile accendere un altro inceneritore». Per Andrea Liberati (M5S)m le parole dell’assessore Cecchini sono «surreali. Non possiamo limitarci a dire che si tratta di un atto tecnico e non di competenza regionale anche perché dati ce ne sono: un allevamento su quattro fra quelli all’aperto è andato perduto a causa della presenza di diossine, rilevate dall’Arpa, proprio nella zona dell’inceneritore. Non possiamo permetterci che peggiori la situazione relativamente alla qualità dell’aria e delle acque. Questi signori che attendono l’autorizzazione con impazienza dovranno aspettare». Per Raffaele Nevi (Forza Italia), «a Terni c’è un problema grosso ed è rappresentato dalla rabbia della gente che vede la politica non fare niente. Occorre fare uno studio approfondito, sviluppare il Piano per la qualità dell’aria per il quale è stato previsto un tavolo tecnico mai riunitosi. Chiediamo pareri legali, vediamo se si può evitare la riaccensione dell’inceneritore, facciamo qualcosa, qualcuno vada dal ministro e gli dica che a Terni abbiamo un problema». Per Andrea Cavicchioli (PD), «ferme restando le competenze degli organismi preposti, ho più volte espresso in maniera inequivocabile e senza alcuna ambiguità la posizione del gruppo del PD e della maggioranza del Comune di Terni diretta a favorire esclusivamente provvedimenti, che anche nel rispetto del “principio di precauzione”, siano diretti a migliorare il bilancio della qualità dell’aria nella conca ternana, evitando ulteriori criticità. Il Comune di Terni, nel rispetto degli indirizzi deliberati dal Consiglio Comunale, è impegnato a richiedere misure efficaci al sistema industriale per la tutela ambientale»

 

 

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