All’ospedale di Terni nuova solidarietà

L’azienda ospedaliera ringrazia gli abitanti e i commercianti di Cardeto per la donazione al dipartimento oncologico

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Un nuovo gesto di solidarietà verso l’ospedale Santa Maria di Terni, questa volta viene dalla generosità di tanti abitanti e commercianti del quartiere Cardeto, che hanno liberamente aderito alla raccolta fondi promossa dal comitato in occasione delle festività natalizie. Il comitato di quartiere, infatti, ha donato all’ospedale la somma di 800 euro destinata alle strutture di oncologia e di oncoematologia, che i rispettivi direttori Sergio Bracarda e Anna Marina Liberati, utilizzeranno per l’acquisto di accessori per gli spazi comuni dei reparti, arredi per la corsia di degenza oncologica e tavoli per prelievi ematici.

L’idea

«L’idea – ha spiegato il presidente del comitato Raffaele Mastrogiovanni – è nata dalla volontà di animare la piazza principale della zona realizzando, intorno a un cedro alto 22 metri, numerose iniziative che hanno coinvolto anche un Babbo Natale, i bambini della casa famiglia e un pony. Una festa che ha visto la presenza del sindaco e di gran parte della giunta comunale e altre autorità, e che cercheremo di ripetere anche il prossimo fine anno. Dai fondi raccolti è rimasto nella nostra cassa un importo di 800 euro che, come avevamo preannunciato ai residenti, abbiamo voluto devolvere al dipartimento oncologico del nostro ospedale».

Spirito di solidarietà

Il presidente Mastrogiovanni e alcuni rappresentanti del comitato sono stati ricevuti giovedì nella sala della direzione dell’azienda ospedaliera di Terni per un ringraziamento ufficiale. Erano presenti il dottor Sergio Bracarda, il dottor Angelo Genua dell’oncologia e la dottoressa Paola Weber della direzione medica di presidio che, anche a nome di tutta la direzione aziendale, hanno ringraziato «il comitato e i numerosi cittadini che hanno partecipato all’iniziativa, confermando lo spirito di solidarietà che caratterizza la comunità ternana, che si fa sempre vicina, nei grandi e nei piccoli gesti, a coloro che devono affrontare l’esperienza della malattia».

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