Ampliamento Le Crete: città scende in piazza

Orvieto, sabato pomeriggio manifestazione di protesta sotto al palazzo del Comune

Condividi questo articolo su

Hanno aderito in tanti, quasi tutti, alla manifestazione promossa dai comitati ambientalisti che hanno dato appuntamento a tutta la cittadinanza, sabato pomeriggio, per un sit in di protesta davanti alla sede del comune di Orvieto.

«NO AMPLIAMENTO» – LE INTERVISTE IN PIAZZA

Il sit-in Sotto a quel consiglio comunale che, poche settimane fa come un paio di anni or sono, aveva già ribadito, con forza, la propria contrarietà all’ampliamento della discarica di Orvieto. Una manifestazione di protesta per sensibilizzare la città, l’opinione pubblica, ma anche per scongiurare un eventuale parere favorevole al progetto di ampliamento proposto da Acea e voluto dalla Regione che dovrebbe prevedere un sopraelevamento della discarica, ampliando la capienza, col gradone nono bis e decimo, di quasi 400 mila metri cubi.

Le adesioni Accanto agli organizzatori, l’associazione Amici della Terra e Ciro Zeno dell’Osservatorio Le Crete, in piazza anche Save Orvieto, il Wwf, Confagricoltura, Cittadinanza a Cinque stelle, il Consorzio vini di Orvieto e numerosi anche i partiti politici. Il neo eletto parlamentare di Forza Italia Raffaele Nevi, i deputati e senatori della Lega Nord, Luca Briziarelli, Virginio Caparvi, Donatella Tesei, Riccardo Augusto Marchetti, assieme ai consiglieri comunali di opposizione, come Andrea Sacripanti, Stefano Olimpieri e anche il Partito democratico cittadino, rappresentato dal segretario Andrea Scopetti. Assente il sindaco Giuseppe Germani – che, in un primo momento, aveva avallato il progetto di ‘rimodulamento’ presentato da Acea – presenti invece il vicesindaco Cristina Croce e l’assessore al Turismo Andrea Vincenti.

La manifestazione Tutti in piazza per contrastare gli interessi regionali che non sono quelli del territorio orvietano, per difendere il proprio patrimonio artistico e paesaggistico e proporre una gestione dei rifiuti ‘altra’ che non si basi esclusivamente sul ricorso alle discariche.

«Le bugie hanno le gambe corte» «Combattiamo contro una regione che 10 anni fa ha redatto un piano dei rifiuti basato sulle discariche», ha detto Monica Tommasi di ‘Amici della Terra’. «Oggi siamo qui è la Regione continua a puntare sulle discariche. Nel frattempo però sono cambiate alcune cose, tra cui il fatto che le discariche sono piene. La giunta regionale, nella persona della presidente Marini, vuole far ricadere tutte le inadempienze della Regione su Orvieto. Una Regione inadempiente, che negli anni ci ha raccontato un sacco di bugie, mentendo sull’ampliamento della discarica fatto nel 2011 per 1 milione di metri cubi. Doveva durare fino al 2027 ma nel 2018 la discarica è esaurita. Le bugie hanno le gambe corte, i problemi si devono risolvere seguendo le direttive europee e ciò che dice il governo italiano».

Il territorio Tanti gli interventi in difesa del territorio, come quello di Paolo Maiolini, di Confagricoltura, incentrato sull’impossibilità di avere ulteriori investimenti in campo agricolo e vitivinicolo se il territorio diventa una pattumiera a livello regionale. Ma, soprattutto, non sono mancati gli interventi politici, come quello del neo senatore della Lega Nord Luca Briziarelli che ha sancito l’inadeguatezza della Regione Umbria nel gestire la raccolta dei rifiuti. «In una regione piccola come l’Umbria – ha detto – basterebbe solo mettere in pratica le linee guida europee e fare investimenti sulla raccolta differenziata, creando nuovi posti di lavoro e pratiche virtuose. La Regione ha mentito già otto anni fa e sta continuando a mentire per salvaguardare gli interessi di chi ci guadagna da questa gestione dei rifiuti che comporta 13 operatori diversi. Se qui la raccolta è al 70% che senso ha fare un nuovo ampliamento? Una raccolta differenziata efficiente potrebbe evitare le continue emergenze e gestire i rifiuti in modo sostenibile».

Bugie e menzogne Molto meno placato, invece, l’intervento del consigliere comunale del gruppo misto Andrea Sacripanti, secondo cui «gli Orvietani sono stufi di essere presi per i fondelli. L’immondizia se la tenga l’assessore all’ambiente Cecchini, allarghi la sua discarica a Città di Castello e non venga più a rompere qui nel nostro territorio». Ora, l’obiettivo, è che lunedì prossimo, in conferenza dei servizi, le istituzioni decidano di desistere – o resistere alle pressioni – e scongiurare così, una volta per tutte, un ulteriore ampliamento della discarica, necessario a livello regionale, per compensare le altre discariche ormai al collasso o quelle bloccate.

Mobilitazione continua «Qualora però – ha chiarito la presidente nazionale di Amici della Terra – lunedì si decidesse in senso favorevole al progetto di Acea, arriveremo a manifestare anche a Roma. Non possiamo credere che la Regione possa passare sopra la volontà di un’intera comunità, già espressa anche in consiglio comunale dai suoi esponenti politici».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli