Assalto al caveau: arrestati in quattro

Tutti di origini campane, sono stati presi venerdì pomeriggio dalla polizia dopo il ‘colpo’ tentato alla banca di via Brodolini

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La conferenza stampa

280 cassette di sicurezza – contenenti soprattutto preziosi ed oggetti di valore – custodite nel caveau della banca Intesa Sanpaolo di via Brodolini. Era questo l’obiettivo della banda di rapinatori, tutti di origini campane, che venerdì pomeriggio intorno alle 15.30 è entrata in azione a Terni. Un tentativo completamente fallito grazie all’azione fulminea messa in campo dagli agenti della squadra Volante di Terni – coordinati dal sostituto commissario Anna Maria Mancini – e del Reparto prevenzione crimine Umbria-Marche.

TENTATA RAPINA, LE FOTO DEGLI ARRESTI

L’obiettivo In cinque, uno alla volta, sono entrati negli uffici dell’istituto di credito dove erano presenti una decina di clienti e sei dipendenti. Dietro la minaccia di una pistola scacciacani, carica e priva del tappo rosso di sicurezza, hanno subito fatto capire quali fossero le loro intenzioni e si sono diretti verso il caveau con in mano vari arnesi da scasso e tre grosse sacche sportive per caricare i preziosi.

Camuffati Quattro dei cinque malviventi hanno agito con il viso nascosto da cappelli e collant di nylon tagliati, mentre un quinto, a volto scoperto, si è messo della colla sui polpastrelli per evitare di lasciare impronte. Per lo stesso motivo, e per evitare di fornire dettagli decisivi attraverso le telecamere di sorveglianza della banca, hanno anche indossato dei calzini sopra le scarpe e pesanti giacche a vento.

La telefonata Quando hanno fatto irruzione, i malviventi si sono assicurati che tutti i clienti ed i dipendenti consegnassero i propri telefonini per evitare che qualcuno potesse dare l’allarme. Ma una cliente stava già telefonando da prima e ha ‘liquidato’ l’interlocutore dall’altro capo del telefono con un chiarissimo ed efficace: «Ora devo salutarti che stanno facendo una rapina». Ciò è bastato a far scattare l’allarme con l’immediato intervento delle pattuglie della Volante – presente il capo di Gabinetto della questura Giuseppe Taschetti – e del Reparto prevenzione crimine del dirigente Michele Santoro.

Fiato sul collo Braccati dalla polizia che intanto aveva circondato l’edificio, i malviventi per ‘confondere le acque’ e complicare il lavoro degli agenti, hanno ordinato a clienti e dipendenti di abbandonare gli uffici, uscendo tutti dall’ingresso principale. Il primo rapinatore è stato intercettato proprio lì, dopo che nel tentativo di fuga aveva gettato via un borsello con all’interno la pistola scacciacani.

‘Spaccata’ per fuggire Gli altri quattro hanno invece tentato di lasciare la filiale sfondando, con una mazzetta, una delle vetrate posteriori, situata nella parte inferiore del caveau e rivolta verso la rampa che conduce ai garage della palazzina. Due di loro nell’azione si sono feriti alle mani ed ai piedi, uno è riuscito a fuggire facendo perdere le proprie tracce – nella corsa sembra sia stato anche morso da un cane – mentre gli altri tre sono stati subito bloccati.

Arrestati In totale gli agenti della polizia di Stato, grazie anche alle indicazioni fornite dai residenti, hanno arrestato quattro uomini di 34, 29, 26 e 25 anni, tutti di origini campane (Villa Literno, Capua, Giugliano in Campania e Mugnano di Napoli) e tutti con precedenti penali specifici, ad eccezione del 25enne. Alle spalle, altre rapine compiute fra Venezia, Roma e la Campania. Ora si trovano in carcere su disposizione del pm Raffaele Pesiri, accusati di tentata rapina aggravata (hanno agito in più di tre ed armati) e sequestro di persona.

Le indagini ora proseguono non solo per rintracciare il fuggitivo, sulla cui identità le idee degli inquirenti sarebbero già piuttosto chiare, ma anche per individuare l’eventuale ‘palo’ – la cui presenza non viene però data per scontata – e, soprattutto, i possibili basisti che potrebbero aver fornito indicazioni e supporto logistico. Almeno uno dei malviventi, i giorni precedenti la tentata rapina, era entrato nella banca per ‘studiare’ la situazione ed altri appostamenti sarebbero stati eseguiti in passato. Sotto la lente anche l’auto che il gruppo potrebbe aver utilizzato – una Multipla di colore grigio – anche se sul punto la polizia preferisce glissare «per evitare di complicare l’indagine in corso».

Controlli efficaci Dagli uffici di via Antiochia si sottolinea, comunque, come i controlli rafforzati dal questore Carmine Belfiore in vista del ‘ponte’ del 1° maggio, abbiano contribuito al raggiungimento di un risultato decisamente importante per la città di Terni e la sicurezza di chi ci vive.

Tre in carcere e uno ai domiciliari A seguito dell’udienza tenutasi sabato pomeriggio in tribunale, il gip di Terni – Simona Tordelli – ha accolto le richieste del pm Raffaele Pesiri e convalidato i quattro arresti eseguiti dalla polizia di Stato, disponendo tre custodie cautelari in carcere ed una, quella relativa al 25enne incensurato, ai domiciliari.

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