Ast, niente integrativo «Anno di sacrifici»

Nuovo confronto tra azienda e sindacati alla vigilia del tavolo al Mise per discutere del piano industriale. Rimangono le distanze

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«Per noi il piano è da rivedere sotto molti punti di vista, vediamo se la notte porterà consiglio all’azienda»: alla vigilia del nuovo vertice previsto al Mise giovedì, non sembra aver registrato molti passi in avanti – stando alle reazioni raccolte informalmente tra i sindacati dei metalmeccanici – il nuovo incontro andato in scena a livello locale con l’ad di Ast Massimiliano Burelli sul piano industriale dell’acciaieria di Terni. Rimangono le distanze su diversi argomenti – a partire da quello dell’occupazione -, così come l’avvio del confronto sulla piattaforma integrativa si profila già tutto in salita.

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L’azienda si è detta infatti disponibile ad elargire ai dipendenti, per il 2019, un ‘semplice’ premio di risultato una tantum, ma con una cifra che potrebbe anche essere inferiore ai 532 euro a lavoratore riconosciuti lo scorso anno. Dunque non più di qualche centinaia di euro a famiglia, rispetto alla vera e propria proposta di piattaforma di secondo livello presentata a novembre da Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb. «È un anno di sacrifici» si sarebbero giustificati i vertici di Ast, aggiungendo di poter valutare solo qualche piccola miglioria. Un quadro – anche se al momento tracciato a grandi linee – che ovviamente non ha soddisfatto le organizzazioni sindacali, che come detto continuano a ‘bocciare’ anche altri punti contenuti all’interno del piano industriale che si appresta ad essere nuovamente discusso al ministero dello Sviluppo economico.

Incontro al Mise decisivo

Organizzazione del lavoro, relazioni industriali, organici (attualmente scesi a 2.367 unità, si deve raggiungere quota 2.300 nel biennio) sono le tematiche rispetto alle quali l’azienda ha ribadito quanto già illustrato nei precedenti incontri e le sei sigle la propria contrarietà. Investimenti (60 milioni in totale, 31,5 nell’anno fiscale in corso e 28,5 in quello 2019/2020), volumi produttivi (che rimarranno sul target del milione di tonnellate) ed assetti industriali sono invece i temi sui quali si è registrata convergenza. Per il resto – nonostante gli incontri vadano avanti dallo scorso autunno – serviranno nuovi approfondimenti e nuove discussioni per cercare di arrivare ad un accordo che, al momento, sembra ancora lontano.

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