Ast, cambio di appalto: 100 col fiato sospeso

Terni, dal 30 settembre TerniRisorse ‘fuori’ dalla manutenzione di tre reparti. Fim e Fiom: «Servono chiarimenti, salvaguardare l’occupazione» 

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Le notizie che hanno iniziato a circolare mercoledì pomeriggio sono ancora ufficiose, ma date per attendibili e per questo sufficienti a mettere in allarme i sindacati sul destino di decine e decine di lavoratori metalmeccanici: dal 30 settembre prossimo TerniRisorse, il consorzio che si occupa della manutenzione di tutti i reparti dell’Ast di Terni, dovrebbe essere di fatto fuori da alcuni di essi, in quanto l’appalto in scadenza che riguarda Acc, Lac e Sdf non dovrebbe essere rinnovato.

La vicenda

Un fulmine a ciel sereno, perché era sì noto che il contratto fosse formalmente al termine, ma sul fronte sindacale non ci si aspettava che non venisse rinnovato, per lo meno senza un confronto con le stesse rappresentanze dei lavoratori. Tra gli 80 e i 100 quelli coinvolti dagli eventuali cambi di appalto, rispetto al quale al momento non si conosce ancora il nome del nuovo aggiudicatario. E così è forte la preoccupazione che circola non solo tra gli stessi dipendenti di TerniRisorse, ma anche tra le sigle dei metalmeccanici. Emilio Trotti e Stefano Garzuglia, rispettivamente della segreteria territoriale di Fim e Fiom, annunciano che giovedì saranno fatte verifiche approfondite sulla vicenda e richieste le soluzioni che Ast intende intraprendere. «È necessario salvaguardare l’occupazione – dicono -, considerando che le ditte terze dal 2014 ad oggi hanno già subito un forte ridimensionamento, sia occupazionale che salariale. Ora rischiano di pagare anche le conseguenze della solita logica a ribasso da parte di Ast, che va a discapito anche della sicurezza». Per questo Trotti e Garzuglia tornano a sollecitare un tavolo per redigere un protocollo sugli appalti in Ast, ad oggi finito nel dimenticatoio, al pari di quanto già fatto nel recente passato sul fronte della sicurezza.

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