Negli anni scorso, al termine di ogni estate, in concomitanza con le prime piogge, i cittadini di Bevagna e del comprensorio hanno denunciato una impennata nella moria di pesci del fiume Teverone, causata dall’abbassamento del livello di ossigeno nell’acqua provocato prima dalla siccità estiva e in seconda battuta dagli scarichi conseguenti ai primi temporali, che immettono nel fiume liquami di scarto delle aziende agricole e il surplus del depuratore di Foligno, le cui paratie vengono abbassate per far defluire l’acqua in eccesso quando ne arriva troppa a causa dei temporali di fine estate. Una circostanza in merito alla quale, nonostante le numerose protese, non si è ancora trovata una soluzione.
IL CASO TEVERONE NEGLI ARTICOLI DI UMBRIAON
Il caso Colfiorito
Rimanendo nel folignate, caso analogo si sta verificando a Colfiorito: nell’area del ‘Fagiolaro’ è stata registrata una anomala moria di pesci, dovuta all’abbassamento del livello del lago. Dal comune – riporta Il Messaggero – è partita una lettera all’Afor, l’agenzia regionale competente, per chiedere un intervento risolutivo; innanzitutto il recupero dei pesci morti poi l’analisi complessiva della situazione, peraltro non nuova, visto che anche in questo caso – come per quello di Bevagna – si sono vissute situazioni analoghe nel 2017.