Demenza e Alzheimer, Perugia sperimenta

L’Azienda ospedaliera scelta tra 70 strutture nel mondo per gli studi farmacologici che possono bloccare le due invalidanti patologie

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La demenza e Alzheimer, due patologie tra le più invalidanti e in crescita esponenziale, potranno essere bloccate, specie in una fase precoce, grazie ai risultati di sperimentazione farmacologica che vede la struttura di Geriatria dell’Azienda ospedaliera di Perugia impegnata in prima fila. Il centro di Perugia, affidato alla professoressa Patrizia Mecocci è stato scelto tra 70 strutture nel mondo, di cui solo quattro sono italiane.

Il farmaco «La novità della molecola sperimentale in studio – anticorpo monoclonale anti-tau umanizzato, somministrato per via endovenosa ogni 4 settimane – produce uno specifico meccanismo d’azione che inibisce l’aggregazione della proteina Tau extracellulare contrastando, idealmente, la neurodegenerazione e di conseguenza la progressione della patologia», spiega la professoressa Mecocci. «Questo farmaco agisce in modo completamente differente rispetto a quelli finora proposti e con risultati modesti. Ecco perché le aspettative generali sono forti, tenuto conto che da quasi venti anni non sono state proposte dall’industria nuove molecole per il trattamento di queste patologie».

La sperimentazione in atto nei 70 centri nel mondo coinvolge 400 pazienti e già si ipotizza che nel giro di pochi mesi gli esperti possano confrontare i primi risultati conseguiti. Familiari e quanti hanno interesse a saperne di più sulla patologia e sulla sperimentazione in atto, potranno indirizzare le loro richieste alla dottoressa Manuela Conestabile della Staffa ([email protected]).

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