Fcu, mozione unitaria: «Sfiducia a Chianella»

Regione Umbria, l’anticipazione durante la conferenza indetta dalla Lega Nord che assieme a Forza Italia, Ncd, M5S e Ricci chiedono la ‘testa’ dell’assessore ai trasporti

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Si doveva parlare della moschea in costruzione a Umbertide. E invece, alla fine, la conferenza stampa organizzata dalla Lega nord per giovedì – dopo che, per l’ennesima volta, la mozione non è stata discussa all’ultima seduta del consiglio regionale – si è trasformata in un duro j’accuse contro l’immobilismo della giunta Marini e dei consiglieri regionali del Partito democratico.

La moratoria Non c’è stato modo di discutere la moratoria per i centri culturali islamici e le moschee, sospesa da due anni, neanche mercoledì, durante l’ultima riunione dell’assemblea legislativa, per mancanza del numero legale da parte della maggioranza del gruppo Pd. E allora, dopo la protesta in aula, ecco che il giorno dopo il partito di Matteo Salvini, rappresentato in Umbria dai consiglieri regionali Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, torna alla carica con un duro attacco contro la giunta guidata dalla Marini e la sua maggioranza. Un attacco a tutto tondo, che parte dall’ostracismo messo in campo in consiglio regionale, «dove si fa mancare il numero legale quando non conviene», fino ad arrivare al ‘disastro’ dei trasporti – ex Fcu e aeroporto in primis -, sanità, lavoro ed economia.

Censura a Chianella Con una piccola anticipazione, tra tutte. «Dopo il caos sui trasporti, sulla ex Fcu e quanto sta emergendo e continuerà ad emergere sulla gestione della ferrovia, dell’aeroporto assieme a tutto il resto dell’opposizione – chiarisce il capogruppo Valerio Mancini – abbiamo firmato un documento che censura l’assessore regionale ai trasporti Chianelli». Un atto, dunque, che vuol dire sfiducia. «Per la manifesta incapacità della Marini – gli ha fatto eco il collega di partito, Emanuele Fiorini – dovrebbe andarsene a casa pure lei. I cittadini umbri non possono più attendere, in consiglio ieri abbiamo speso cinque ore di tempo per parlare del mega direttore, anziché pensare agli umbri che vivono sotto la soglia di povertà, 30 mila famiglie che sono diventate, ormai, 50 mila. Ci sono delle priorità e si chiamano lavoro, sanità, economia, trasporti e ambiente».

Turismo La giunta Marini, secondo il capogruppo, è totalmente inattiva. «Non si fa politica sulle cose serie – dice – e la loro inattività sta creando notevoli danni e disagi all’economia umbra». Su tutti, il turismo. «Basava aprire qualsiasi pubblicazione per trovare otto immagini di meravigliosi parchi umbri capaci di attrarre turismo e riportare la gente nella nostra regione. Noi, invece, grazie a Sviluppumbria facciamo una figuraccia a livello nazionale e, anziché scusarsi, ora vogliono passare da vittime» spiega, in relazione all’immagine di San Quirico d’Orcia ‘spacciata’ per Umbria al salone del turismo di Rimini.

L’ostruzionismo della maggioranza, secondo la Lega Nord, disvela tutta la sua efficacia quando, durante la riunione dell’assemblea legislativa, «gli esponenti del Pd passano ore a litigare per spartirsi le poltrone, cercando di istituire la figura di un mega direttore regionale da 220.000 euro di stipendio, vedi ‘lodo Orlandi’ e poi se ne vanno quando si tratta di parlare di cose serie – commenta anche il consigliere regionale Fiorini – e i dati sono allarmanti. Basti ricordare che ci sono 19 mila giovani che sono andati via dal’Umbria, 50 mila famiglie povere e un tasso di disoccupazione giovanile altissimo, che supera il 50% a Terni. Ecco io credo che i cittadini meritino risposte – ha concluso – meritano risposte i lavoratori della Perugina, della Colussi, delle acciaierie ternane e della Sgl Carbon».

Al grido di battaglia di «Prima gli Umbri» i consiglieri se la prendono con le politiche ‘buoniste’ del Pd che «mettono in secondo piano i cittadini e davanti a tutto le migliaia di euro spese per l’accoglienza di profughi e rifugiati, di cui solo il 5% scappa dalle guerre». Ma anche la sanità «fa acqua da tutte le parti. Ci sono liste d’attesa infinite e a Terni qualcuno si prende il lusso di andare a votare al congresso del Pd con l’auto di servizio della Asl. Gli imprenditori sono strozzati dalla crisi e dalle banche, in Umbria il tasso di usura è schizzato al 12%, un tasso che è ai massimi livelli storici. Con queste premesse non possiamo accettare che i consiglieri regionali e i membri della giunta, compresa la presidente Marini, alle 15 del pomeriggio escano dall’aula. Siamo stati votati dal popolo, questo è rispetto nei loro confronti e fare il nostro lavoro. Finché l’ordine del giorno non viene, di volta in volta, concluso nessuno deve alzare il sedere dalla propria sedia».

La lettera Intanto, dopo quanto accaduto mercoledì in aula, i consiglieri fanno sapere di aver inviato una lettera alla presidente dell’assemblea legislativa Donatella Porzi affinché non accada più che, per ragioni politiche, la maggioranza abbandoni l’aula a lavori non conclusi. «L’Umbria ha un forte bisogno di nuove regole – dicono – di un nuovo sviluppo. A partire dalle aree colpite dal terremoto, dove, ancora oggi, le macerie sono rimaste tutte lì. Per questo chiediamo alla presidente Marini, visto che non è più in grado di governare, che torni a casa propria. I cittadini hanno bisogno di risposte concrete e urgenti».

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