Harris e Krall, magia al Santa Giuliana

Perugia, Umbria Jazz: l’arena ha ospitato sabato sera due big non nuovi al festival

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G.N.

Per la seconda serata di Umbria Jazz 2019, il palco dell’Arena Santa Giuliana ha ospitato due big non nuovi al festival: Allan Harris, uno dei più assidui frequentatori e Diana Krall tornata dopo tre anni con il suo trio e con Joe Lovano, uno dei più grandi sassofonisti del jazz contemporaneo. Harris ha presentato l’ultimo disco, dedicato a ‘The Genius of Eddie Jefferson’, uno degli inventori del ‘vocalese’. Jefferson, drammaticamente scomparso 40 anni fa, componeva, improvvisava e cantava testi per i grandi assoli strumentali del jazz, adattando le sue liriche a classici di Lester Young, Coleman Hawkins, Miles Davis. Harris non compie una operazione nostalgica, ma immette nuova linfa. Cantante e chitarrista, questo artista di Brooklyn rappresenta la quintessenza della vocalità jazz.

Amata star

Diana Krall, pianista-cantante canadese, è una delle più famose e amate star del jazz. L’ultima volta era stata nell’edizione 2016, pochi mesi dopo la pubblicazione di Wallflower. Dopo quel disco, in un certo senso atipico per la scelta del materiale, la Krall è tornata al grande songbook americano prediletto da chiunque suoni (o canti) jazz. Lo stesso che da sempre impreziosisce il suo repertorio. L’ultimo album, Love is here to stay, è una serie di duetti con Tony Bennett, icona dei crooner. Il ritorno della Krall in Umbria è sempre un evento per il pubblico del festival, che si è innamorato del suo elegante tocco pianistico e della calda vocalità praticamente subito, testimone dei primi passi italiani di quella che era destinata a diventare una stupefacente carriera. Era il 1996 e la Krall si esibiva come resident artist in un piccolo club intitolato in suo onore Blue Gardenia, visto che aveva appena inciso un disco tributo a Nat King Cole. Divenne presto chiaro che il jazz aveva finalmente trovato la degna erede, in chiave moderna, della figura di cantante-pianista che aveva avuto illustri precedenti come Carmen McRae, Betty Carter, Shirley Horn. Da allora Diana Krall è stata molte altre volte a Umbria Jazz, che ha potuto così registrare le diverse tappe del suo percorso musicale. Successi discografici, due Grammy Awards (con otto nominations) e altri riconoscimenti prestigiosi, partecipazioni ai più importanti festival internazionali sono tasselli di una vicenda artistica che resta dopo 25 anni in piena evoluzione.

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