Jazz sotto le stelle per la locandina di UJ18

A metà strada tra Keith Haring e Osvaldo Cavandoli, l’opera di Bardi è stata scelta come simbolo dell’edizione 2018 di UmbriaJazz: «Pittura è studio, talento e fortuna»

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Conto alla rovescia per l’edizione 2018 di Umbria Jazz. La kermesse musicale per eccellenza della nostra regione si prepara a stupire e a riempire di novità l’acropoli di Perugia. Il tutto all’insegna del jazz e dell’arte, con il bel manifesto di Massimiliano Bardi, l’artista a cui è stato affidato quest’anno il compito di realizzare il simbolo della manifestazione. E lui, dal suo studio di Spello, lo ha fatto alla grande, realizzando un’opera che trasuda allegria, gioia e musica. 

L’artista con l’opera

L’artista Massimiliano Bardi nasce a Firenze, dipinge da sempre e compie gli studi nella sua città, inebriandosi dell’atmosfera di cultura e di sensibilità che si respira in questo luogo unico al mondo. Attratto sin dall’infanzia dal mondo fumettistico e dal colore acceso, dal disegno essenziale nelle linee e diretto nei contenuti. Affascinato dalla linea di Osvaldo Cavandoli e dagli ‘omini’ di Keith Haring, inizia una sua personale ricerca e studio che lo porta infine ad elaborare un suo personalissimo linguaggio artistico. Personaggi ritratti con volti senza nessun carattere ma con un unico ed inconfondibile sorriso.

Lo stile Uomini col farfallino e donne coloratissime, tutti ritratti in un’incredibile, quasi frenetica, allegria. Non il singolo personaggio ma l’atmosfera della composizione è il punto di arrivo della sua pittura. «Guardando una mia opera – dice spesso Bardi – dovreste sentirne la sua musica e avvertirne l’ambiente». In numerosi suoi quadri frasi e parole spiegano l’opera e viceversa. Inimitabile la sua citazione «La felicità è …contagiosa» accostata all’orchestrina jazz, vero e proprio sunto della sua creatività artistica. La musica è l’altro aspetto predominante nelle opere di Bardi che dipinge sempre cercando di trasferirne ritmo e sensazioni nelle sue opere.

Felicità contagiosa sì, ma non sempre un pittore può essere felice: «Accade spesso che dipingo e non sono felice ma, dura poco e non troppo spesso. In parte, con la pittura, faccio cose che nella realtà pur piacendomi in maniera entusiasmante, non riesco però a fare come ballare o suonare. Mentre dipingo però ascolto sempre musica. La pittura come tutte le passioni della vita è un ottimo antidepressivo».

Gli ingredienti Bardi Si dedica interamente alla pittura da circa 12 anni e nel corso della sua carriera varie ed importanti sono state le sue collaborazioni pubblicitarie e lavorative. Un artista di professione, dunque, in un mondo in cui l’arte sembra avere sempre meno spazio. Ma come si diventa pittori di professione? «Ho sempre pensato che tre sono gli ingredienti necessari per essere definiti artisti e farlo di professione – dice Bardi – Il primo è lo studio; frequentare una scuola o seguire gli insegnamenti di un’artista ti permettono di imparare i fondamentali di un’arte. Il secondo è il talento e queste nessuno te lo può insegnare. Il terzo ingrediente è la fortuna necessaria in qualsiasi cosa tu debba fare. Io ho pochissimo del primo, un po’ del secondo e molto del terzo. Il tutto in un mondo in cui serve equilibrio e rimanere umili per resistere». 

UmbriaJazz E poi, per Bardi, è arrivata la svolta con UmbriaJazz. «Sono stato fortunato ad essere conosciuto e quindi scelto. Sull’opera scelta per il manifesto ho da raccontare un aneddoto, è stata l’ultima delle tre che ho proposto ed nata da un’ispirazione improvvisa; Nel mio Studio avevo un retuscè ridipinto con una folla festante ed una frase bellissima dipinta sopra di essa su fondo nero, l’ho preso e seguendo la mia ispirazione, ho coperto la frase con un fondo scuro e vi ho dipinto la piazza di Perugia al suo posto. L’opera scelta è stata poi questa ma se la si guarda bene presenta ancora traccia della scritta precedente andando a creare un effetto veramente speciale che non ho voluto cancellare». 

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