Mediatore creditizio alla sbarra a Terni

Avrebbe ottenuto un ‘ingiusto profitto’ di 123 mila euro truffando quattro clienti che avevano chiesto ed ottenuto finanziamenti

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Avrebbe truffato quattro clienti, attraverso la gestione dei loro conti correnti, ottenendo un ‘ingiusto profitto’ di 123 mila euro. Per questo una 62enne di Terni, mediatore creditizio per conto di una società, è finita a giudizio di fronte al tribunale a seguito dell’indagine condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Terni.

Imputato anche l’amministratore unico della società su cui, al pari della donna, pende l’accusa di aver violato il Testo unico bancario: entrambi avrebbero svolto l’attività di mediatore creditizio senza essere iscritti nell’elenco degli agenti in attività finanziaria. Alla 62enne viene contestato anche di aver applicato un timbro falso dell’Agenzia delle Entrate in calce a due contratti di locazione stipulati da altrettanti clienti della società finanziaria.

Secondo l’accusa la 62enne avrebbe ‘mediato’ fra i clienti e alcuni istituti bancari per far ottenere ai primi dei finanziamenti, salvo poi gestire in prima persona i loro conti correnti (con conseguenti benefici) attraverso l’utilizzo degli strumenti di pagamento – carte di credito, pin e altro – ottenuti dagli stessi clienti. L’ultima udienza del procedimento si è tenuta venerdì e la prossima è stata fissata per il prossimo 19 giugno. I due imputati sono difesi dall’avvocato Manlio Morcella mentre le parti civili sono assistite dagli avvocati Francesca Carcascio ed Erika Brunori.

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