Montagne Russe Curi: qual è il vero Perugia?

Dall’esaltazione alla depressione, ora una nuova rinascita. I tifosi esultano ma aspettano il derby: «La partita più importante dell’anno»

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Non ci sono più i ‘baracconi’ a Pian di Massiano, ma le Montagne Russe sono ancora lì, poco distanti: nello stadio Curi c’è una squadra capace di regalare ai propri tifosi emozioni spaccacuore, facendoli passare in poche settimane dall’esaltazione alla depressione, per poi riscoprirsi più bella che mai, come se nulla fosse successo.

PERUGIA-CARPI 5-0 – LA PARTITA E LE INTERVISTE

Come diceva Lucio Discese ardite e risalite le chiamava Battisti. E non ha caso quella famosa canzone si chiamava «Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi». A dimostrare quel senso di incompiutezza del Perugia visto finora: un po’ «vorrei ma non posso», un po’ «potrei ma non voglio». Sabato pomeriggio sembrava di vedere una partita a maglie invertite: in nero il Perugia impaurito e smarrito degli ultimi tempo, in biancorosso gli avversari che nell’ultimo mese hanno maramaldeggiato contro il Grifo.

Inizio lampo Dopo tante partite in cui subiva gol al primo tentativo, annaspando poi per ridare un senso alla partita, il Perugia sembra aver capito la lezione e contro il Carpi parte a spron battuto: due gol nei primi dieci minuti e gara in discesa. Poi è naturale che venga tutto facile. Così come è naturale che gli avversari, già in difficoltà per ragioni intrinseche, rimangano ancora più spaesati e si ritrovino a dover superare un ostacolo quasi insormontabile. E così abbiamo visto fare al Carpi gli stessi errori che aveva fatto il Perugia nel suo ottobre nero: passaggi sbagliati, contrasti persi, assetto difensivo sballato sui contropiede.

LE IMMAGINI DEL POKERISSIMO – GALLERY SETTONCE

Mente libera Una considerazione che getta una nuova luce anche sulle pesanti batoste subite dal Grifo, nell’ultima fase della gestione Giunti: quando si rompono certi meccanismi, soprattutto in una squadra che sta provando a proporre un gioco diverso e ha poche sicurezze, è facile perdersi e dare la sensazione di un gruppo sfaldato. La testa è fondamentale in certe situazione: senza sicurezze e senza serenità è stato facile perdere la bussola. Ora, con l’arrivo di Breda e con il suo mantra dell’equilibrio e della concretezza, sembra esserci spazio anche per la fantasia e il bel gioco. E non è stato un caso che, in vantaggio di 2-3 gol la squadra si sia liberata dal peso che portava sulle spalle e abbia mostrato anche ottime trame e colpi di fino.

BREDA IN CONFERENZA STAMPA: «RIMANIAMO CALMI»

Breda poimpiere Bene ha fatto poi Breda, in sala stampa, a smorzare subito gli entusiasmi: lui ne ha viste tante e sa bene che una rondine non fa primavera. Il Perugia è ancora in piena emergenza di classifica. E non può permettersi di esaltarsi per una sola vittoria: anche se sono cinque gol, sono sempre tre punti.

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