Saltano i sampietrini, Terni spara il catrame

Nella centralissima via Cristoforo Colombo va in scena lo scempio: una pavimentazione ‘di pregio’ sfregiata da gettate di bitume

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Via Cristoforo Colombo, la strada che conduce nella centrale – di fronte al Comune – piazza Ridolfi a Terni. A metà via inizia il tratto con i sampietrini e l’amministrazione comunale, per ‘rattoppare’ alcuni buchi presenti nella pavimentazione, è entrata in azione: bitume qua e là, l’effetto è quantomeno particolare. Tutt’altro che memorabile.

La polemica A settembre umbriaOn aveva raccontato la storia di una donna ternana: «Mi trovavo in via Cristoforo Colombo, nei pressi di piazza Ridolfi, e stavo attraversando la strada. Mentre camminavo, sono finita con un piede dentro una buca causata da un sampietrino mancante e sono caduta a faccia avanti. Per istinto, con la mano sinistra ho cercato di attutire il colpo ma ho comunque battuto il ginocchio e la stessa mano». Era stata la sua testimonianza.

La sorpresa Tempo cinque giorni e, al telefono della donna, era arrivata una chiamata dal comando della polizia municipale. «Ho risposto e l’agente dall’altro capo del telefono mi ha detto che sarei dovuta passare presso il loro ufficio per ritirare la multa che mi era stata fatta per aver attraversato a cento metri dalle strisce pedonali. Di fatto sono stata multata dallo stesso ente che ha causato indirettamente, per l’assenza di manutenzioni, la mia caduta»

‘Effetto scacchi’ Ma adesso non ci sarà più nessun pericolo: i buchi sono stati tappati, anche se il getto del bitume – colorazione scura, ovviamente – ha creato per una trentina di metri un impatto visivo non proprio da copertina. Tra una pietra e l’altra, proprio dove è venuta a mancare la ‘sorellina’, una cucchiaiata di catrame e via. Oplà, il rischio di prendere una storta o di cascare ‘a faccia avanti’ è scongiurato (tra poco c’è pure la fiera del Cassero, mica ci si può scherzare): poi, certo, in quanto alla questione estetica, è tutto un altro discorso. Come pure sulle responsabilità: il Comune mica è un’azienda privata che – di fronte a certe scempiaggini, può (e deve) usare le maniere forti.

 

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