San Gemini piange Massimo Violati

L’ex presidente del marchio delle acque minerali si è spento ad 86 anni, domenica commemorazione all’abbazia di San Nicolò

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Il funerale si è svolto sabato pomeriggio nella chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, a Roma, città dove risiedeva da anni, ma anche San Gemini si appresta a dare un ultimo saluto a Massimo Violati, figlio di Alberto, uno dei due fondatori della Sangemini, in passato lui stesso presidente del marchio, di cui ne aveva fatto un brand nazionale. Domenica alle 15 la cittadina si stringerà infatti intorno alla moglie Leda e alle due figlie Silvia e Cecilia nella ‘sua’ abbazia di San Nicolò, dove il feretro di Violati è arrivato sabato sera. L’imprenditore è morto giovedì all’età di 86 anni.

Il legame con San Gemini

A capo della Sangemini con diversi incarichi, Massimo Violati era stato in passato anche presidente della banda musicale e della Pro Loco di San Gemini. Ma il contributo che aveva dato e continuava a dare da mecanate per la comunità si concretizzava anche e soprattutto nella promozione di numerosi restauri nella zona. Una parte della quota raccolta dall’affitto per le cerimonie che si svolgono nella chiesa di San Nicolò, di proprietà dello stesso Violati, viene infatti devoluta ad una onlus che si occupa proprio dei restauri. Un legame, quello di Violati con il suo borgo d’origine, che continuerà anche oltre la morte: dopo la commemorazione, l’imprenditore verrà infatti sepolto nella cappella di famiglia, sempre a San Gemini.

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