San Valentino: «L’urna è già stata spostata»

Terni, il vescovo Piemontese: «Mi hanno spiegato che in passato è già stata portata in processione per le vie del quartiere»

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L’atteggiamento è quello di sempre. Tra il burbero e il timido. E la domanda che pone, lui a noi, spiazzante: «Ma a voi risulta quello che hanno raccontato a me, e cioè che in passato l’urna contenente le reliquie di San Valentino sia stata già spostata dalla basilica e portata in processione?». Segue silenzio imbarazzato.

L’urna Già, perché a padre Giuseppe Piemontese, il vescovo di Terni, questa storia della inamovibilità delle reliquie del santo patrono proprio non va giù: «Mica perché voglio avere ragione per forza, tanto che ho chiesto a degli esperti ‘terzi’ di fare una valutazione oggettiva – dice lui – ma perché vorrei provare a mettere in campo tutte le iniziative che possano avvicinare di più la città al suo patrono ed è solo da questo che è nata l’idea di rivedere le celebrazioni per la festa».

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La processione Un’idea che si è rafforzata «dopo che mi hanno raccontato questa storia della processione, con l’urna che veniva caricata su un veicolo scoperto e offerta alla vista dei fedeli. In un periodo, mi hanno parlato di una ventina di anni fa – spiega il vescovo – nel quale gli accorgimenti tecnici erano certamente meno sofisticati di quelli di cui potremmo disporre oggi».

La testa Forse, però, ai tempi della processione raccontata al vescovo, in quell’urna non era ancora stata riposizionata la testa del santo, quella trafugata nella notte tra 14 ed il 15 febbraio del 1979, ritrovata nel 2002 dai carabinieri del nucleo speciale per la difesa del patrimonio culturale e che il 14 febbraio del 2003 fu ricollocata in basilica.

L’idea Quello che padre Piemontese ha in mente è comunque noto: «Credo che il duomo possa essere il luogo ideale per accogliere un numero adeguato di fedeli per la giusta celebrazione della ricorenza, mentre la basilica di San Valentino rischia di essere, e lo ha già dimostrato, troppo piccola. E poi io non ho mica proposto un trasferimentio definitivo: l’urna di San Valentino potrebbe essere collocata nella cattedrale il 12 febbraio, per poi celebrare il pontificale la mattina del 14, potendo contare su uno spazio adeguato ad ospitare i rappresentanti delle istituzioni e delle varie città della diocesi. Poi, a cerimonia conclusa, riportare l’urna nella sua sede, la basilica di San Valentino, con una processione che attraversi la città». E lui, con quell’aria tra il burbero e il timido, di sicuro non è uno che molla facilmente.

 

 

 

 

 

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