Sanità Umbria: «Marini si scusi e vada via»

Sabato incandescente dopo l’inchiesta che ha sconvolto la Regione, Lega attacca: «L’umbro oggi è più povero, deluso e sfiduciato». Zingaretti: «Pm vadano fino in fondo»

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«Chiediamo cento passi indietro alla presidente Marini, deve andare a casa. Chieda scusa e sparisca». Questo il messaggio lanciato sabato mattina da Virginio Caparvi, segretario regionale della Lega, in una conferenza stampa organizzata dopo l’inchiesta shock che ha coinvolto la sanità umbra con quattro arresti e trentacinque indagati. Nel contempo continuano a fioccare le reazioni politiche.

«ERANO TANTI DA SISTEMA’…», LE PRESSIONI DELLA POLITICA

La Lega attacca

Oltre a Caparvi presenti i parlamentari Luca Briziarelli, Riccardo Augusto Marchetti e Donatella Tesei, il consigliere regionale Valerio Mancini e Barbara Saltamartini (commissario Lega Terni): «Questo non è un buongiorno, il cittadino umbro è più povero, deluso e sfiduciato da chi li ha rappresentati negli ultimi cinquant’anni. Non saltiamo di gioia, siamo convinti – ha esordito Caparvi – che la proposta politica della Lega nel maggio 2020 avrebbe comunque ottenuto il consenso degli umbri, ma alla luce di venerdì dobbiamo constatare che le persone si svegliano con il dubbio che, nella sanità, non siano state messe le persone migliori. Saranno i giudici a doverlo dimostrare, ma forse non è stata premiata la meritocrazia ma la vicinanza al Pd. La Regione sta cadendo a picco: la Marini e la giunta non rappresentano più la volontà popolare, sono diventati un ‘sistema’. Se hanno navigato nell’illecito lo stabiliranno i giudici. Il sistema è sordo e si autogestisce, ecco le caratteristiche: è scollato in totale dai cittadini umbri. La Lega deve essere alternativa a tutto ciò. Nelle carte delle gip si legge di un prolungato quadro di attività illecita». La Saltamartini ha sottolineato invece che «da qualche mese vivo questa regione e non vi nascondo la preoccupazione per ciò che è successo. Di amministratori onesti in questa regione ce ne sono tanti. Hanno cercato di mandare avanti soltanto gli amici degli amici e siamo pronti a governare l’Umbria». La Lega spinge per le elezioni anticipate.

Zingaretti: «Andare fino in fondo». Si espone Verini

Dall’altra parte c’è il segretario nazionale Dem Nicola Zingaretti che, dopo aver commissariato il partito, ha parlato della vicenda durante un incontro a Firenze per l’apertura in Toscana della campagna elettoriale per le europee e le amministrative: «Per me vale sempre la presunzione di innocenza. Detto questo, la magistratura faccia le proprie indagini, con serenità, fino in fondo, non ostacoleremo mai la giustizia. Questo deve valere per il Pd, per i 5 stelle e per le ombre drammatiche della Lega: per quest’ultima l’unica cosa identitaria è odio, rabbia e ricerca del capro espiatorio». Parla anche il neo commissario del Pd Umbria, Walter Verini: «Zingaretti – riporta Adnkronos in merito alla decisione di Zingaretti – ha fatto bene a farlo subito e ha fatto bene farlo perché io sono il presidente dell’assemblea umbra, del partito umbro e assieme a tante persone del Pd dell’Umbria lavoriamo insieme. Siamo scossi, siamo umanamente colpiti, siamo davvero rispettosi della magistratura che deve fare presto e bene il suo dovere e auspichiamo che tutti coloro che sono coinvolti sappiano dimostrare la propria estraneità ai fatti. Però il fatto che abbia così tanto fatto notizia quanto è successo, dimostra come in questa regione queste cose colpiscano, perché non succedono tutti i giorni. Questa non è una regione in preda al malaffare, non è una regione dove ci sono le mafie che dominano, questa è una regione che ha costruito in tanti anni e sta costruendo un sistema dove, diciamolo, si vive meglio che altrove».

4 ARRESTI E 35 INDAGATI

Il Pd Perugia: «Immagine distorta, opposta alla nostra storia»

«Il Partito Democratico di Perugia esprime piena fiducia – la nota – nei confronti della magistratura e dei giudici, auspicando che le persone coinvolte nell’indagine possano rapidamente dimostrare la loro piena correttezza e totale estraneità ai fatti contestati. Le circostanze che emergono dagli atti di indagine restituiscono un’immagine distorta del Partito Democratico, totalmente opposta alla nostra storia, ai nostri valori e ai comportamenti di migliaia di iscritti, simpatizzanti ed elettori. Il Pd è una comunità di donne e di uomini che ha sempre lavorato con serietà, onestà e rettitudine nell’interesse generale, senza chiedere nulla in cambio, per affermare i principi di eguaglianza e di merito. E a tali principi e valori non intendiamo rinunciare, oggi ancora più di venerdì. Siamo lontani anni-luce dal metodo del consenso costruito sulle ‘raccomandazioni’ o sulle conoscenze e ci impegniamo quotidianamente, con passione, integrità morale e in modo disinteressato, per costruire un presente e un futuro migliore per la nostra città e i suoi cittadini. Questi sono i nostri inderogabili valori e le nostre idee che continueremo a portare avanti, insieme alla nostra visione alternativa di città».

Fratelli d’Italia: «Intervenga il prefetto»

I vertici del partito vogliono il commissariamento dell’azienda ospedaliera di Perugia: «Chiediamo l’intervento del Prefetto di Perugia – spiegano il senatore Franco Zaffini, il deputato Emanuele Prisco e il capogruppo in consiglio regionale Marco Squarta – per ripristinare la governance del più importante polo ospedaliero regionale e garantire i servizi ai cittadini. Dal punto di vista politico ci troviamo in piena emergenza e questo difficile momento deve essere affrontato con una seria presa di coscienza da parte di chi ha ruoli di responsabilità. I vertici gestionali dell’azienda sono stati colpiti o da provvedimenti restrittivi della libertà o sospesi dal servizio e, alla luce di quello che emerge dalla stampa a proposito delle indagini, sembrerebbe inopportuno che il livello politico regionale possa operare nominando un commissario. Proprio per questa ragione è necessario l’intervento del prefetto, buona parte del bilancio regionale allo stato è senza governo e c’è bisogno di una guida sicura e al di fuori da queste vicende che deve essere individuata nel più breve tempo possibile». «In ballo c’è il servizio di sanità per gli umbri, qualcosa di assai più imminente rispetto alle prossime elezioni – concludono – regionali che comunque speriamo arrivino il più presto possibile per dare all’Umbria il cambiamento necessario rilanciandola al di là di queste recenti vicende».

Fiorini: «Bloccare le nomine della sanità»

Così il consigliere regionale, ex Lega, Emanuele Fiorini: «Sono sempre più convinto che la politica locale abbia bisogno di un serio percorso di moralizzazione che dovrebbe essere promosso, ad ogni livello, da tutti i partiti e attraversare profondamente ognuno di essi. Su questo scandalo che riguarda la sanità umbra ci stiamo giocando l’affidabilità delle stesse istituzioni regionali ed è evidente che l’attuale partito di governo, il Pd, deve ora fornire delle risposte assolutamente chiarificatrici sul merito delle vicende all’attenzione della magistratura. Mi aspetto, quindi, che già dal prossimo consiglio regionale di martedì, la presidente Marini e la sua giunta possano spiegarci meglio quanto sta accadendo in queste ore, a partire dalle indagini che vedono coinvolti i vertici politici del Pd umbro. Una conferenza stampa dove ci si dichiara estranei ai fatti, sinceramente, non può bastare davanti al pesante danno d’immagine fatto a una regione intera ed a un suo settore importante, quello della sanità, dove operano professionisti competenti e meritevoli. Nel frattempo – prosegue Fiorini – vanno bloccate tutte le nuove nomine relative alle figure del direttore sanitario, amministrativo e generale delle due aziende ospedaliere di Perugia e Terni e delle Usl 1 e 2. Inoltre vorrei conoscere i criteri utilizzati per formare la commissione che ha redatto gli elenchi dei candidati idonei alle suddette cariche, elenchi che vanno rivisti. Mi chiedo: i componenti di tale commissione hanno dichiarato l’assenza di conflitti di interesse con l’amministrazione regionale? È comunque triste notare che i nomi di alcuni candidati, ritenuti idonei dalla stessa commissione, sono poi finiti nell’elenco degli indagati.
La buona politica che io ho in mente, lontana dagli scandali di questi momenti di alta tensione e che giustamente allarmano i cittadini alle prese coi loro problemi di salute, gravi e meno gravi, deve saper governare la sanità dell’Umbria al pari di ogni altro servizio essenziale per la comunità, dai trasporti, alla scuola, alla viabilità. Ma questa buona politica, come dimostrano i fatti, oggi non c’è».

 

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