Terni, 61enne morto in via Fratti: è giallo

Indagini a tappeto da parte della squadra mobile della questura. Il suicidio resta la prima ipotesi, ma non è più l’unica sul campo

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Gli investigatori della polizia scientifica della questura di Terni hanno lasciato l’abitazione poco prima delle 20 di mercoledì, dopo aver effettuato il classico sopralluogo fatto di fotografie e reperti, anche biologici. L’esito degli accertamenti è destinato probabilmente a costituire una parte significativa del puzzle che gli inquirenti, coordinati dal pm Raffaele Iannella, stanno componendo ora dopo ora.

La vicenda è quella relativa al ritrovamento del cadavere di un 61enne originario di Narni, nella sua abitazione di via Fratti, giovedì pomeriggio. La prima ipotesi emersa – la salma si trovava nella vasca da bagno con evidenti tagli ai polsi – è stata quella del gesto volontario: suicidio. Con il passare delle ore, però, a questa se ne sono andate affiando altre che l’autorità giudiziaria e la polizia di Stato stanno vagliando. Per non escludere nulla.

Il motivo Il campo si è andato aprendo, sembra, dopo l’accertamento medico legale esterno a cui la salma è stata sottoposta, una volta trasferita presso l’obitorio cittadino. Lì sarebbero state riscontrate lesioni non del tutto compatibili con l’ipotesi suicidaria, ma su cui il lavoro tecnico scientifico è appena iniziato. L’autopsia potrà dire molto di più.

Reperti Allo stesso modo, nell’appartamento di via Fratti sarebbero stati acquisiti reperti meritevoli di particolare attenzione, nel contesto investigativo. Anche per questo la squadra mobile per tutto il pomeriggio e la sera di mercoledì avrebbe sentito le persone più vicine al 61enne, familiari compresi. Se il puzzle porterà più lontano rispetto a ciò che le impressioni del primo momento hanno fatto ipotizzare, sarà solo il tempo a dirlo.

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