Terni, ascensore rotto: disabile dorme in auto

In via della Cooperazione Elvio Persichetti, invalido al 100% e costretto su una sedia a rotelle, si è trovato di fronte all’ennesima situazione di grave disagio

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Vedovo, invalido al 100%, dimesso dall’ospedale lo scorso 20 giugno dopo l’ennesimo intervento alla tibia e costretto su una sedia a rotelle: nella notte fra mercoledì e giovedì il ternano Elvio Persichetti, 48 anni, è stato costretto a dormire nella sua automobile perché l’ascensore della palazzina dell’Ater dove vive, in via della Cooperazione 43, era rotto e per lui è stato impossibile salire fino all’8° piano in quelle condizioni.

PARLA ELVIO PERSICHETTI: «IO, PRIVATO DEI MIEI DIRITTI»

Il palazzo dove l’uomo vive

L’ascensore che non va Non è la prima volta che l’uomo, in ragione delle sue precarie condizioni di salute, si trova a dover combattere con i disagi causati dalla rottura dell’ascensore: nei mesi scorsi non era potuto uscire di casa per tre giorni di fila, poi a maggio altri tre giorni ma questa volta fuori dall’abitazione – aveva trovato appoggio da un familiare – infine mercoledì sera, con la nottata trascorsa praticamente all’addiaccio nel parcheggio, costretto a fare i bisogni accanto all’auto.

Denuncia in vista Questa volta, però, Elvio si è rivolto alla polizia di Stato che all’alba di giovedì è giunta sul posto ed ha verbalizzato il tutto, invitandolo a presentarsi il mattino seguente presso gli uffici della questura per sporgere denuncia. Ma prima di compiere un passo del genere, l’uomo intende denunciare pubblicamente il fatto nella speranza che il problema venga risolto – definitivamente e non tramite ‘rattoppi’ – quanto prima.

L’ingresso dell’edificio

Il racconto «Dopo il secondo intervento chirurgico a cui mi sono sottoposto a giugno, il settimo nel 2017, martedì sono stato dimesso e la prima notte l’ho trascorsa da mio padre. Ma visto che è anziano ed anche lui ha seri problemi, ho deciso, la sera seguente,  di rientrare a casa mia. Purtroppo, per l’ennesima volta, mi sono trovato di fronte all’ascensore rotto e lì mi è crollato il mondo addosso. Nessuno avrebbe potuto portarmi a braccio all’8° piano, così ho trascorso la notte in auto, segnalando il fatto alla polizia. È vergognoso che una persona non possa accedere liberamente nella casa per cui paga un affitto, a causa di un problema del genere».

Riparazione ‘a tempo’? Nella giornata di giovedì i tecnici addetti alle riparazioni («li ho chiamati per sette volte, mi hanno risposto giovedì mattina e quando gli ho chiesto con chi stessi parlando, mi hanno anche risposto male») hanno messo un ‘toppa’, saldando il cavo lesionato. «Speriamo non sia l’ennesima soluzione temporanea. Se la situazione dovesse ripresentarsi, sono pronto a far valere le mie ragioni in ogni sede».

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