Terni, Centro Impiego: «Sarà fatta inchiesta»

Lo annuncia il vice presidente della Regione, Fabio Paparelli, in seguito alla brutta lite di giovedì fra un usciere e un utente

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Un giorno di particolare tensione, quello di giovedì 18 gennaio al Centro per l’Impiego di Terni – struttura alle dipendenze della Regione Umbria – in via Annio Floriano. Il parapiglia è scoppiato a seguito dell’esasperazione di un giovane utente ternano che si è ‘scontrato’ all’esterno della struttura con un usciere. Momenti non belli né edificanti che è lui ragazzo, si chiama Matteo, a raccontare.

LA LITE AL CENTRO PER L’IMPIEGO DI TERNI – VIDEO

L’antefatto «Nei giorni precedenti il fatto – racconta – avevo accompagnato la mia ragazza in quegli uffici per consegnare la domanda di disoccupazione rilasciata dal sindacato e che ha una validità di venti giorni. I primi due giorni ci siamo presentati alle 9, quando la fila degli utenti era già lunga. Così altre cinque mattine siamo andati lì alle 7 ma ogni volta abbiamo trovato davanti a noi almeno altre venti persone. Ogni volta ci siamo messi in fila per prendere il numero – ne rilasciano trenta – ed ogni volta, stranamente, non siamo riusciti a rientrare nell’elenco. Ma tant’è».

LITE AL CENTRO IMPIEGO, CGIL FP: «PERSONALE ‘INNOCENTE» 

«Presa in giro» «La settima e ultima volta, giovedì, ci è stato detto: ‘tornate dopo le ore 12 che l’ufficio apre alle 14 e potete rientrare fra i dieci utenti che vengono serviti nel pomeriggio’. Preciso che l’operazione che dovevamo eseguire dura non più di cinque minuti. Così siamo tornati in via Annio Floriano, ci siamo rimessi in fila e ad un certo punto hanno consegnato i numeri: solo cinque, però, perché avevano ancora da smaltire le persone del mattino. A quel punto mi sono alterato, ho alzato la voce e discusso con un usciere (VIDEO) che mi ha mostrato molto ‘da vicino’, in fronte, il suo cartellino di riconoscimento».

«Deluso» Il giovane ha anche interpellato la polizia che però, impegnata altrove, lo ha invitato a raggiungere la questura per sporgere denuncia: «Non intendo farlo. Peraltro dopo che ho chiamato il 113, mi è stato ‘consentito’ di depositare la domanda. Ma il punto è un altro: al netto delle normali tensioni che possono esplodere in certi momenti e in certe situazioni dove il lavoro non c’è, è l’organizzazione a lasciarmi interdetto. Soprattutto la gestione delle domande, forse legata al poco personale, e degli utenti in fila. Credo che chi ‘dirige la baracca’ si debba assumere la responsabilità di dare spiegazioni ai cittadini, e non mandare avanti altri. Circa l’usciere della lite, non so se verrà sanzionato. Ma a prescindere da ciò, il problema – anche di educazione – resta. E non è un bel vedere».

Fabio Paparelli

Interviene la Regione Il vice presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, con deleghe alle politiche attive del lavoro, commenta così via Facebook, rivolgendosi direttamente al giovane che si è trovato a vivere il ‘turbolento’ episodio: «Nello scusarmi a nome delle istituzioni pubbliche per l’episodio accaduto e documentato nel video e relativo al comportamento di un dipendente del Centro per l’Impiego di Terni, la pregherei di contattarmi al più presto per definire un incontro con lei ed avere un quadro completo di quanto accaduto, al fine di assumere i necessari provvedimenti. Nel frattempo ho dato mandato di aprire una commissione d’indagine sull’accaduto per individuare le responsabilità ed i necessari e conseguenti provvedimenti. Mi scuso ancora e assicuro che andrò fino in fondo, nella consapevolezza che occorre adempiere ad un impiego pubblico con ‘disciplina ed onore’, come recita la nostra Costituzione. La materia organizzativa – aggiunge il vice presidente della Regione – non attiene alla politica ma anche questo aspetto sarà oggetto di valutazione».

L’associazione Sull’accaduto interviene anche l’associazione Codici di Terni: «Riguardo quanto riportato, chiediamo un intervento deciso da parte degli organi competenti per fare chiarezza in difesa e a tutela dei cittadini. Chiediamo anche una verifica e un intervento per valutare se in questi anni, all’interno dell’ufficio, si siano verificate situazioni del genere Non è possibile una situazione del genere, soprattutto in un periodo dove i cittadini sono sempre più in crisi e in cerca di lavoro».

Lega Terni Così Devid Maggiora, vice coordinatore della Lega Terni che nel dicembre del 2016 denunciò il problema dei numeri limitati e delle persone in fila, per ore al freddo, di fronte agli uffici del Centro: «Mancanza di organizzazione, disinteresse della politica locale ed esasperazione dei cittadini, il tutto condito da una crisi economica che ancora attanaglia la città: ecco cosa c’è alla base di quanto accaduto al Centro per l’Impiego di Terni dove è scoppiato un parapiglia tra un utente e un dipendente».

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