Terni, consiglio senza ‘numeri’: è bagarre

Caos venerdì pomeriggio: una frase di Masselli fa scatenare la minoranza. Seduta sciolta per mancanza del numero legale

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La seduta di venerdì pomeriggio del consiglio comunale – dopo quella ‘fiume’ di giovedì incentrata su partecipate e linee programmatiche del sindaco – è stata sciolta per mancanza del numero legale, con tanto di reciproche accuse maggioranza-opposizione. Al secondo appello, infatti, erano presenti in aula soltanto sedici consiglieri. Fuoco alle polveri.

Partono le polemiche

Valdimiro Orsini

Il primo ad attaccare è Valdimiro Orsini (Pd): «A distanza di soli tre mesi – afferma – la maggioranza che governa il Comune di Terni va politicamente in frantumi, non riesce nemmeno a a garantire il numero legale. Peraltro non è la prima volta che avviene: ci troviamo di fronte a una compagine politica frammentata, divisa, che ha già visto la nascita di un gruppo misto composto da due consiglieri che, evidentemente, non se la sentono più di far parte del partito di origine. Appena ieri (giovedì, ndR) la maggioranza ha mostrato i muscoli stravolgendo i lavori del consiglio comunale con atti ideologici, dettati dalle direttive nazionali della Lega, mentre oggi davanti ai veri problemi della città non è in grado di portare in aula ventuno consiglieri eletti nelle proprie liste»

Simonetti: «Non hanno capito i loro doveri»

Luca Simonetti

Non è più ‘tenero’ Luca Simonetti, capogruppo del M5s: «Oggi la cosa bella è che avevamo deciso di mantenere numero legale nonostante il quadro desolate della maggioranza ed i banchi della giunta  vuoti. Poi qualcuno nella maggioranza ha pensato bene di parlare di opposizioni poco responsabili. Non hanno neanche capito quali sono i loro doveri. Oltre festeggiare dopo la vittoria sotto palazzo Spada. Che amarezza…».

Angeletti: «Inizio a vergognarmi di stare in questo consiglio»

Paolo Angeletti

Anche il consigliere di Terni Immagina, solitamente pacato e moderato, questa volta ha dichiarato ‘guerra’: «Spero che queste cose – in riferimento alla bagarre sulla mancanza del numero legale – non succedano più, mi sto rivolgendo alla maggioranza. Comincio a vergognarmi di stare in questo consiglio, lo dico con sofferenza. Non è onesto far mancare il numero legale e parlo di voi. Alla guerra si risponde con la guerra, purtroppo. Ma sono costretto a farlo, mettetevi una mano sulla coscienza. Dovete governare – ha concluso – e amministrare la città».

Masselli e la frase che fa partire il caos

Orlando Masselli (presidente) e Doriana Musacchi

Ma da cosa è nato il parapiglia verbale conclusivo? Dall’intervento del presidente della II° commissione consiliare Orlando Masselli, impegnato a spiegare l’atto di indirizzo in merito alla ripresa delle attività sul nido ‘Cucciolo’: «Come al solito – ha attaccato dopo l’intervento di Tiziana De Angelis del Pd – c’è strumentalizzazione. L’opposizione finge di essere interessata: giovedì l’assessore stava rispondendo sul tema e voi avete fatto mancare il numero legale». Inizia il caos con Alessandro Gentiletti (Senso Civico) particolarmente attivo nel rispondere – «siete stati voi a farlo mancare», la replica – insieme ai consiglieri del Pd. A questo punto interviene il presidente del consiglio comunale Francesco Ferranti (FI) che, tuttavia, non riesce a placare gli animi: «Mantenere il numero legale è un atto di responsabilità, di entrambe le parti». Sospensione di dieci minuti, inutile: si riprende poco dopo le 16 con appena sedici consiglieri in aula. Tutti a casa.

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