Terni, anziani e disabili «reclusi in casa»

Accade al civico 192 di corso Vecchio. L’ascensore non funziona e da mesi non possono mettere il naso fuori dalla propria abitazione

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Il problema va avanti da mesi ed impedisce ad una coppia di anziani, entrambi disabili gravi – 92 anni lui, 95 lei – di accedere ai servizi di cura ma anche, semplicemente, di mettere il naso fuori dalla propria abitazione. Reclusi in casa per un ascensore malfunzionante e per il quale, finora, non si sono trovati i soldi necessari per sistemarlo. Impossibile per loro, che vivono al quarto piano, utilizzare le scale viste le condizioni di salute che hanno portato al riconoscimento, in tutti e due i casi, della legge 104 e dell’indennità di accompagnamento.

TERNI, CASE POPOLARI: «NOSTRA PRIORITÀ»

Corso Vecchio

Il fatto accade al civico 192 di corso Vecchio, a Terni. Dopo diverse missive, inviate dalla figlia della coppia sia al Comune di Terni che all’Ater Umbria – competente sullo stabile in cui l’appartamento in questione è l’unico fuori dalla proprietà comunale gestita dall’azienda per l’edilizia residenziale -, ma anche dall’amministratore del condominio, il problema non è stato risolto. I due anziani non escono ormai da tempo e anche un semplice giro in auto, alla luce del sole, è diventato un miraggio sempre più lontano.

Gianfranco Colasanti

L’appello A farsi carico della questione, con l’obiettivo di sbloccarla, è ora l’Unmil presieduta a Terni da Gianfranco Colasanti: «Siamo stati delegati a risolvere l’annoso problema. Per questo invitiamo il direttore di Ater Luca Federici e il presidente Alessandro Almadori ad affrontare la situazione, perché è impensabile che delle persone, solo perché anziane e disabili, siano di fatto recluse in casa. Allo stesso modo chiediamo al nuovo assessore comunale al welfare, Marco Celestino Cecconi, conoscendone in particolare l’attenzione su determinate problematiche, ad attivarsi per trovare quanto prima una soluzione».

«Sollecitata l’Ater» Proprio l’assessore Cecconi, contattato, afferma di aver «già interessato gli uffici Ater per la risoluzione di una problematica che ci risulta essere nota da diverso tempo all’istituto. L’auspicio è che ciò avvenga in tempi rapidissimi».

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