Terni, Nevi ‘lancia’ sé e il centrodestra umbro

Presentazione della candatura in Parlamento per l’attuale capogruppo di Forza Italia in Regione: «Comune di Terni, subito al voto»

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Un Raffaele Nevi emozionato di fronte ad una sala convegni gremita in ogni ordie di posto (‘full’ anche i parcheggi tanto che più di uno non è potuto entrare) dell’hotel ‘Garden’ – presenti amici, familiari, sostenitori, politici, esponenti della cosiddetta ‘società civile’ e delle professioni, manager, comuni cittadini e anche qualche curioso che non è storicamente vicino al centrodestra (ma le elezioni politiche sono un mondo a sé, ndR) – per presentare la propria candidatuta al collegio uninominale ‘Umbria 3’ per la Camera dei deputati, per le prossime elezioni politiche del 4 marzo.

PARLA RAFFAELE NEVI – VIDEO

Ringraziamenti In apertura, un pensiero a tutti coloro che gli sono stati e gli sono vicini e che hanno condiviso con lui ‘gioie e dolori’ della carriera politica, per la quale ha sacrificato gli studi universitari in farmacia. In primis il padre Pietro («se tutto andrà bene dovrà fare lo sforzo di seguire direttamente l’azienda di famiglia per ancora qualche anno») ma anche un ricordo per chi non c’è più: da Giampaolo Fatale ad Adriano Garofoli, da Luciano Clericò a Mario Ruozi Berretta.

Candidati e testimonianze Con Nevi sul palco gli altri candidati della coalizione in Umbria, fra assenze annunciate – Fiammetta Modena, Emanuele Fiorini (per la Lega presente Devid Maggiora) e Nicola Alemanno – e i presenti in ordine sparso: la coordinatrice regionale di Forza Italia, Catia Polidori, Riccardo Meloni, Laura Pernazza, Eleonora Pace, Sandra Monacelli, Francesco Maria Ferranti. «Vogliamo costruire le condizioni per far compiere qualche passo avanti  questa città e a questo territorio», ha detto Nevi. Poi ci hanno pensato Giandomenico Faustini Pongelli, la stessa Pernazza e la madre Giuliana a raccontare chi è Raffaele Nevi, da punti di vista ovviamente diversi ma che hanno permesso di conoscere e scoprire qualcosa in più.

Platea (foto Mirimao)

«Comune, ora basta» Poi l’intervista sul palco da parte di Gianluigi Basilietti (Ansa) che, oltre a scoprire il programma dell’attuale capogruppo di Forza Italia in Regione, ha permesso di ‘delimitare’ il raggio di azione del centrodestra – dopo tanto vociare – rispetto all’attuale crisi del Comune di Terni ed alle dimissioni del sindaco Di Girolamo: «Qui – ha detto Raffaele Nevi – siamo oltre l’accanimento terapeutico. Questa esperienza amministrativa deve finire e, visto che il giudizio popolare è cosa sana, per noi si deve andare al voto al più presto. In questo senso il centrodestra è pronto: non abbiamo ancora riflettuto sull’eventuale candidato-sindaco ma abbiamo una classe dirigente pronta e soprattutto le idee chiare su come fare per individuare una figura che sia espressione di Terni e possa presentarsi con un programma chiaro e altrettanto semplice».

«Penalizzato il merito» Sull’idea, un po’ dozzinale, che il voto anticipato favorirebbe il M5S, Nevi è categorico: «I cittadini non sono pazzi ma responsabili. E vogliono votare. Noi non abbiamo alcun timore del giudizio popolare, forti di una proposta seria e credibile». Sulla crisi della città, prima che politica, il candidato del centrodestra alla Camera ha la sua idea: «Si sono sommate diverse problematiche che hanno condotto al disastro che è sotto gli occhi di tutti. C’è stata l’intenzione di chiudere la città, evitando il mercato, la concorrenza, il merito e la qualità. Qui vanno aperte porte e finestre – ha aggiunto – perché i processi penali avranno un loro corso, ma il dato politico è che non si possono fare proroghe di appalti per scongiurare che qualcuno venga da fuori città e vinca le gare. Questo vuol dire scoraggiare investimenti quando invece Terni ha bisogno di contributi esterni e interni, certo non di ‘furbetti’ o speculatori, per rilanciare economia e lavoro».

Catia Polidori (foto Mirimao)

Meritocrazia «Gli imprenditori che hanno voglia di fare, a Terni, ci sono. E la città può contare su un tessuto di piccole e medie imprese vitale, anche se provato dalla crisi. Ma serve una pubblica amministrazione che dica ‘vieni, sei il benvenuto’ a chi ha voglia di fare. Non che allontani le persone. Dall’Umbria partono ancora troppi giovani laureati in cerca di un lavoro altrove. Figli non se ne fanno anche perché il futuro non dà certezze. Noi vogliamo affermare la meritocrazia, anche nel privato, come valore fondamentale su cui ricostruire dalle macerie di questa città».

Il ‘competitor’ Poi una stilettata ad uno dei ‘competitor’, l’ex ministro Cesare Damiano che corre per il Pd nello stesso collegio: «Lui parla di difendere i salari, ma non si tratta del problema principale. Non dobbiamo garantire un reddito a tutti, ma a chi merita. Così si può rilanciare l’economia e creare nuovo lavoro. I soldi devono essere dati a chi è bravo, non a chi è somaro. Terni – ha proseguito Nevi – non è morta. Nell’analisi del territorio commissionata a suo tempo dall’ex presidente di Confindustria Stefano Neri (presente in sala, ndR), lo studio Ambrosetti aveva offerto una lettura chiara e veritiera. Affermando in primis che le risorse, qui, ci sono. E ci sono tante persone, al netto delle multinazionali, che investono in innovazione e sviluppo. Questi piccoli e medi imprenditori non devono essere scoraggiati dalla pubblica amministrazione, ma sostenuti in ogni loro passo».

Pace, Nevi, Pernazza (foto Mirimao)

Nevi e la Ternana Infine, in tema di imprenditori provenienti da fuori città, una ‘spigolatura’ sulla Ternana Calcio (presente in sala la moglie del presidente Stefano Ranucci, ndR): «L’estate scorsa con Fabio Biscetti abbiamo affrontato questo problema della società calcistica che rischiava di tornare in Interregionale. Abbiamo fatto qualche telefonata, attivato contatti, ed è emersa la soluzione dell’attuale dirigenza che ha preso in mano la società. Loro stessi sono stati i primi a dire che la Ternana è una cosa seria perché società storica e legata ad un territorio importante. Certo, se comprassero un paio di calciatori in più… – ha scherzato, ma non troppo, Nevi -. Ma questo per dire che non dobbiamo piangerci addosso e dobbiamo creare una realtà nuova e accogliente. Non tutto è da buttare e per capirlo occorre approcciare la realtà con uno sguardo diverso, l’unico che può far emergere le potenzialità di Terni e del suo territorio».

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