Terni, rsu ‘pubbliche’: «Lavoratori al centro»

La Uil Terni fa il punto a poche ore dal voto che coinvolgerà 6.500 dipendenti pubblici della provincia per il rinnovo delle rsu

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di Uil Terni

Il 17,18 e 19 aprile 6.500 lavoratori pubblici del nostro territorio provinciale andranno a votare per le rappresentanze sindacali unitarie (rsu). Le lezioni riguardano i lavoratori della scuola, degli ospedali e delle Usl, della Regione, Provincia, comuni, Camera di commercio, delle articolazioni territoriali dello Stato.

La composizione delle rsu è molto diversa, a seconda degli enti in cui si vota. Si va dal Comune di Polino con un solo componente rsu a quella con decine di componenti negli enti dove votano migliaia di lavoratori come ospedale e Usl Umbria 2. La partecipazione dei votanti è stata sempre molto alta tanto da aggirarsi intorno al 90%.

Questa tornata elettorale assume una particolare rilevanza in quanto dopo 10 anni di blocco contrattuale i sindacati Cgil, Cisl e Uil si presentano ai lavoratori con ipotesi di contratti nazionali, in tutti i comparti, già sottoscritti che porteranno aumenti contrattuali e arretrati. L’aumento medio mensile è di 85 euro, aumenta il fondo per il salario accessorio e nuove risorse potranno essere reperite anche a livello aziendale. Viene inoltre conservato il bonus degli 80 euro mensili. Si riapre anche la possibilità di carriera sia per quanto riguarda le progressioni economiche che i passaggi di livello. Il contratto scade il prossimo dicembre e poi si riparte con un nuovo contratto che sarà sul versante economico maggiormente sostanzioso.

La novità più rilevante tuttavia è il superamento della Legge Brunetta nella parte che aveva messo all’angolo il sindacato e svuotato di ogni ruolo le rsu. Ora invece il sindacato e le nuove rsu potranno finalmente tornare a confrontarsi con le controparti anche sull’organizzazione del lavoro, i carichi di lavoro, la mobilità, gli orari, i criteri di valutazione.

In questi anni ogni decisione è stata appannaggio, senza alcun confronto con il sindacato, di dirigenti spesso non all’altezza o di assessori ed amministratori improvvisati manager. Così si è prodotto non solo uno scadimento dei servizi ma un deciso peggioramento della qualità del lavoro. Ora invece il sindacato torna ad avere un potere di confronto e quindi i lavoratori, che nei servizi ogni giorno ci mettono la faccia, potranno proporre modifiche e saranno con più incisività garanti della qualità dei servizi pubblici.

Rispetto alla legge, anche nel rapporto di lavoro pubblico, torna ad essere centrale il contratto di lavoro che addirittura ha la possibilità di derogare, nelle materie di propria competenza, le leggi passate, presenti e future. Abbiamo riportato al centro i lavoratori, rendendoli partecipi nei processi inerenti il loro rapporto di lavoro. Il lavoratore pubblico, oggetto per anni di attacchi spesso strumentali, torna ad esser protagonista e viene riaffermato il valore del lavoro pubblico anche come protagonista dei processi di rinnovamento della società.

A Terni c’è una battaglia in più da fare e che vede la Uil protagonista: quella di contrastare la spogliazione della città delle presenze istituzionali pubbliche e il suo conseguente impoverimento con danni per tutti i cittadini ed anche per i lavoratori.

Gli strumenti ora ci sono ma occorre dargli attuazione ente per ente. Per questo necessità un sindacato forte che sia capace di puntare i piedi senza fare sconti a nessuno ma che sappia anche essere propositivo e competente. Caratteristiche che la UIL ha concretamente e costantemente già dimostrato di avere.

La Uil, già punto di riferimento costante per tutti i lavoratori nei comparti pubblici del nostro territorio, si presenta all’appuntamento elettorale forte del lavoro giornalmente fatto in questi anni di particolari difficoltà in ogni posto di lavoro e capace per il futuro di essere nel contempo incisivo nella lotta, propositivo e competente. Nei posti di lavoro e nella città.

La Uil, ‘il sindacato dei cittadini’, è uno strumento efficace per chi non si rassegna alle ingiustizie ed a una società dove la gente è sempre più povera, precaria e sola e intende invece lavorare e lottare per una comunità progressivamente più equa, giusta e solida.

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