Terni, truffa sul dolore: tutti a processo

Mercoledì il gup Bona Galvagno ha rinviato a giudizio le sei persone finite agli arresti nel settembre 2016. Avrebbero raggirato decine di pazienti di tutta Italia

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27 novembre 2018: questa la data della prima udienza del processo che si terrà di fronte al tribunale di Terni in composizione collegiale, legato all’indagine del pm Marco Stramaglia e della squadra mobile di Terni, denominata ‘Seven to Stand’. Un nome mutuato dal metodo di ‘cura’ che un gruppo di sei soggetti – tutti arrestati dalla polizia nel settembre del 2016 – avrebbe ideato ed applicato nei confronti di decine di persone residenti in tutta Italia, affette da gravi patologie come l’artrite reumatoide e la sclerosi multipla. Una terapia ritenuta dagli inquirenti inutile, se non proprio dannosa, e che sarebbe costata a ciascun paziente dai 1.500 ai 4 mila euro.

A giudizio Mercoledì il gup Federico Bona Galvagno ha rinviato a giudizio tutti e sei gli indagati, come chiesto dal pm Stramaglia, con la principale accusa rappresentata dall’associazione per delinquere finalizzata alla truffa. A processo ci sono pertanto finiti l’avvocato reatino Fabrizio De Silvestri, la fisioterapista Annalisa Grasso, l’ingegnere biomedico Edoardo Romani, il medico Pierluigi Proietti, il farmacista Giovanni Domenico Petrini e il ‘factotum’ Simone De Marco. Fra i legali difensori dei sei figurano gli avvocati avvocati Manlio Morcella, Marco Gabriele, Francesco Ciabattoni, Daniele Bertaggia, Lino Ciaccio, Alberto Patarini, Alberto Trinchi, Enrico Paroncilli e Antonella Santoprete. Alcune delle 72 persone offese si sono già costituite parte civile in vista del processo. Fra queste figura anche l’Associazione italiana sclerosi multipla, rappresentata dall’avvocato Paolo Bandiera di Genova.

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