Welfare ad Amelia: «Comune è presente»

L’assessore alle politiche sociali Antonella Sensini parla di due iniziative dell’amministrazione a sostegno dei più bisognosi

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di Antonella Sensini
Assessore alle politiche sociali – Comune di Amelia

Antonella Sensini

La povertà assoluta è uno dei dati più allarmanti del nostro tempo e che sta emergendo in modo dirompente. Per questo motivo, come amministrazione comunale di Amelia, cerchiamo di mettere in campo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, siano essi comunitari, nazionali, regionali o semplicemente comunali, per sostenere i nuclei familiari con le maggiori difficoltà economiche e sociali.

Fra le iniziative che abbiamo intrapreso, due sono quelle che maggiormente vanno nella direzione di supporto diretto alle persone a rischio indigenza.

La prima fa riferimento alle agevolazioni per il pagamento della Tari. Per coloro che hanno un Isee uguale o inferiore a 7.500 euro, il Comune ha messo a disposizione la cifra di 10 mila euro complessivi per poter ridurre del 50% la Tari dei nuclei familiari che ne faranno domanda, partecipando al relativo un bando. Chi è in possesso dei requisiti necessari, dovrà presentare la domanda di accesso all’agevolazione entro 31 luglio 2018. Il modulo di domanda è reperibile presso i nostri uffici della sede comunale, presso l’ufficio di cittadinanza, nonché scaricabile dal sito ufficiale del Comune di Amelia.

La seconda iniziativa riguarda l’accesso all’edilizia a canone agevolato. Entro il 10 agosto, infatti, sarà possibile presentare le domande per accedere agli appartamenti a canone agevolato del complesso di Sant’Agostino. Attraverso i fondi del Puc 2 sono stati ristrutturati  9 appartamenti di piccolo taglio (tra i 30 metri ed i 77 metri quadrati) muniti di ascensore per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il bando è rivolto a tutti coloro che hanno un reddito convenzionale superiore ai 4 mila euro, prevedendo punteggi aggiuntivi per i nuclei familiari mono genitoriali, per gli anziani che hanno superato i 70 anni, le persone con disabilità o i giovani che intendono lasciare il nucleo familiare d’origine o rinunciare alla casa popolare e per coloro che hanno un’anzianità di residenza.

Siamo certi che, nonostante le ingenti difficoltà economiche delle finanze comunali, anche con questi provvedimenti si possa ripensare ad un’amministrazione e quindi ad una società maggiormente inclusiva, che si prende la responsabilità di non lasciare indietro coloro che vivono in un evidente stato di vulnerabilità.

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