Montecastrilli, resa dei conti

Lunedì sera un consiglio comunale che si preanuncia teso, dopo le accuse del Psi nei confronti del Pd

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Quello in programma lunedì sera a Montecastrilli non sarà un consiglio comunale tranquillo. Dopo la sortita polemica del Partito Socialista, che aveva denunciato il mancato rispetto, da parte del Partito Democratico di un accordo preelettorale siglato a maggio, è più che probabile che in consiglio volino gli stracci.

Il rinvio I tentativi di conciliazione, però, sono in corso da ore e forse è anche per questo che è stata rinviato l’appuntamento con i giornalisti, nel corso del corso del quale i socialisti avrebbero dovuto «illustrare le proprie determinazioni circa i futuri assetti istituzionali che si vanno prefigurando nei Comuni di Montecastrilli e Avigliano Umbro». All’incontro avrebbero dovuto partecipare, oltre al segretario provinciale del Psi, Evasio Gialletti; l’assessore regionale, Giuseppe Chianella; il capogruppo in consiglio regionale, Silvano Rometti; il consigliere comunale di Montecastrilli, Diego Ceccarelli e tutti gli amministratori dei Comuni della provincia di Terni. Magari si aspetta di vedere che succede in Comune.

L'accordo in bilico

L’accordo in bilico

Lega attacca «Notizie di stampa parlano di accordi riguardanti la giunta di Montecastrilli e relativi alla spartizione degli assessori tra il Partito Democratico e il Partito Socialista. La ‘nuova’ amministrazione – dice il capogruppo regionale della Lega Nord, Emanuele Fiorini – non ha fatto in tempo ad insediarsi che già prevalgono le vecchie tesi spartitorie, figlie di un superato modo di fare politica, dove personaggi ‘trombati’ ed usciti dalla porta tentano di rientrare dalla finestra. Questo è quello che sta succedendo a Montecastrilli dove è emerso un accordo spartitorio (foto a sinistra; ndr) della giunta tra Pd e Psi. Accordo tra l’altro, pare, non onorato: ecco dunque una delle due forze che torna a “battere cassa” rivendicando le proprie spettanze. La prospettiva è quella di avere una giunta rappresentativa, non del voto dei cittadini, ma frutto di uno scambio di interessi politici, fatto da personaggi non qualificati che rispondono a mere logiche di partito».

 

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