Perugia, c’è l’Ascoli: «Rialzarsi subito»

Niente Pescara, la gara – salvo colpi di scena – si giocherà domenica al ‘Del Duca’. Bucchi: «Siamo come adolescenti»

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Alla fine sarà domenica, al ‘Del Duca’ e a porte chiuse. Né Pescara né altro. Risolta – salvo ulteriori colpi di scena – la questione legata alla data e all’impianto che ospiterà Ascoli-Perugia, le notizie che arrivano dall’infermeria non dovrebbero modificare di molto le idee di mister Bucchi.

CRISTIAN BUCCHI IN CONFERENZA STAMPA, VIDEO

La situazione Restiamo alle sensazioni odierne, emerse durante una conferenza stampa surreale, con l’occhio su Bucchi e l’orecchio al telefono in contatto con Pescara e Ascoli. Gli infortunati innanzitutto: Del Prete ha recuperato, Zebli e Belmonte no, Dezi e Di Carmine ni.

Decisiva la rifinitura per il centravanti «Prima di fare le scelte definitive – ha detto Bucchi in conferenza stampa – voglio vedere le reazioni fisiche di Dezi e Di Carmine. Dopodiché deciderò. C’è anche l’opzione Nicastro centravanti, è vero, ma a me lui piace quanto parte da dietro». A centrocampo, le opzioni per il vice Dezi sono Acampora e Ricci.

Una squadra di ‘adolescenti’ Il rammarico per il pareggio con il Trapani è ancora grande: due punti persi, su questo non c’è alcun dubbio, ma Bucchi la prende con filosofia e inserisce tutto nel percorso di crescita della squadra: «Siamo come degli adolescenti, dobbiamo crescere. Gli errori servono proprio a questo. Si cresce col lavoro e magari con le vittorie, che danno autostima».

Terzini assolti «Il gol che abbiamo preso col Trapani è paradossale, ma non è colpa dei terzini. Eravamo sette contro 3. Fallo laterale nostro, sbagliato lo scarico, sbagliato lo stop, abbiamo perso palla e non abbiamo fatto fallo. In quelle occasioni dobbiamo essere più lucidi. Abbiamo sbagliato tutti».

Amarcord bianconero «All’Ascoli mi legano episodi piacevoli. Il mio primo anno nelle Marche riuscimmo a riportare la squadra in serie A, con Giampaolo allenatore e un pubblico straordinario. Un ottimo mix».

Ricordi a Pescara Mentre Bucchi parlava c’era ancora la convinzione che si potesse giocare a Pescara, così il tecnico ricorda il suo periodo in Abruzzo: «Ho finito lì da giocatore e ho cominciato da allenatore. Ero giovanissimo. Probabilmente, a 34 anni, ero l’allenatore più giovane nella storia della serie A. Un esperienza particolare, alla quale non ero preparato, ma che mi sono goduto per ciò che era, prendendomi anche le mie soddisfazioni, come la bella partita di Torino, dove perdemmo ma facemmo un’ottima figura».

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