Terni Est: «Incidenti non sono casuali»

Due – gravissimi – nel giro di dieci giorni. I residenti puntano il dito sulle condizioni delle strade e chiedono azioni concrete e celeri

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di F.T.

Richieste dirette alle istituzioni e che provengono da chi il territorio lo conosce bene, da chi è stanco di dover fare i conti periodicamente con incidenti più o meno gravi e da chi vorrebbe vivere in un contesto più decoroso e con meno contraddizioni. Temi spesso comuni alle periferie, come quella – in questo caso – dell’area compresa fra borgo Bovio, Rocca San Zenone, Toano, San Bartolomeo.

Incidenti Schianti dalle conseguenze pesantissime, a pochi giorni e poche centinaia di metri di distanza, con dinamiche e ragioni indipendenti fra loro – quello che lo scorso 12 settembre ha portato alla morte del 28enne Stefano Galletti di un 60enne americano sul viadotto Toano e quello avvenuto dieci giorno dopo in strada Santa Giusta, dove ha perso la vita una 77enne della zona – ma che rappresentano fatti su cui è doveroso riflettere.

Incidente viadotto Toano, due morti (Stefano Galletti) - 12 settembre 2015 (10)I cittadini Da qui la volontà di un gruppo di residenti che reclamano più attenzione da parte di enti e istituzioni, sul fronte della prevenzione e non solo. «Quello che è accaduto in questi ultimi giorni – dicono – ha sconvolto tutti. Crediamo però che certi ‘nodi’ debbano essere affrontati in maniera decisa e tempestiva, perché è possibile prevenire determinate situazioni che mettono a repentaglio la sicurezza di tutti».

TERNI EST, FRA STRADE BUIE E INSICURE – FOTO

Disagi borgo Bovio,Terni Est, San Bartolomeo, Rocca San Zenone - 18 settembre 2015 (2)Proposte In particolare i residenti chiedono la messa in sicurezza del viadotto Toano: «C’è un limite di 70 chilometri orari e una segnaletica orizzontale chiara. Il punto è che il primo non lo rispetta quasi nessuno e la seconda viene ignorata da troppi. Colpa di chi è al volante, certo. Ma si potrebbe intervenire – spiegano – installando un new jersey che impedisca sorpassi da ‘brivido’ come troppi se ne vedono qui. Fra l’altro, oltre a quel povero ragazzo e all’americano deceduti nell’ultimo incidente, altri hanno rischiato seriamente: tutti coloro che abitano sotto il viadotto e che in seguito allo schianto si sono visti piovere sulle proprie case i pezzi delle due auto».

Strade da brivido Un altro dei temi è ricorrente e ‘antico’: strade come groviera, buche – e fra poco ricomincerà a piovere con una certa frequenza – tratti di asfalto ormai saltati e anche scarsa illuminazione: «Spesso, come accade a San Bartolomeo, in strada di Bolzello ma anche lungo la Valserra, le condizioni dell’asfalto sono tutt’altro che compatibili con quella che viene definita comunemente ‘sicurezza’. Io – denuncia un cittadino – ho persino timore a prendere il motorino con tutte quelle buche, e con l’auto non è che si proceda molto meglio». Strade, come quella di San Bartolomeo, spesso strette, dove in qualche tratto i bordi della carreggiata hanno iniziato a cedere e dove, in certi orari, il traffico non è meno intenso rispetto ad altre arterie cittadine decisamente più sicure.

Disagi borgo Bovio,Terni Est, San Bartolomeo, Rocca San Zenone - 18 settembre 2015 (12)Senza luce Le ultime ‘proposte’ dei cittadini – «sì perché non amiamo lamentarci, ma vogliamo suggerire azioni secondo noi giuste e utili a tutti» – riguardano l’illuminazione del tratto di San Carlo della Terni-Rieti, all’esterno della galleria Tescino. «Quello degli svincoli di Terni Est e il tratto prima del tunnel – spiegano – sono sostanzialmente privi di un’illuminazione adeguata. Di sera e di notte si circola semplicemente al buio. E lì la viabilità è fatta di auto che salgono e scendono da rampe, immissioni e altre azioni che richiedono la massima sicurezza possibile. In questo senso Anas può e deve fare di più. Perché illuminare adeguatamente quella strada, non proprio lineare e semplice, vuol dire aumentarne direttamente la sicurezza, riducendo il rischio di incidenti».

Cartelli turistici L’ultimo ‘appunto’ riguarda la segnaletica stradale turistica nella stessa zona: «Qualcosa è stato fatto – spiega il gruppo di cittadini – ma restano punti in cui non si capisce bene cosa ci sia di rilevante da vedere e, soprattutto, in che direzione bisogna andare per raggiungere la cascata delle Marmore. L’indicazione ‘Valnerina’ è corretta ma insufficiente per chi passa da qui. Bisognerebbe immedesimarsi di più nei turisti che passano da qui».

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