Terni, ospedale in affanno: «Facciamo del nostro meglio»

Il dg Andrea Casciari: «Gli spazi sono ridotti all’osso. Una Tac lavorerà dentro ad un camion

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di M.T.

Letti nei corridoi. Ancora. Tempi di attesa al pronto soccorso che si allungano. Ancora. Medici che lamentano turni sempre più lunghi e massacranti. Ancora. Pazienti e parenti che, doloranti e preoccupati, spesso entrano in rotta di collisione con un personale – medico e paranedico – già abbastanza teso di suo. L’ospedale di Terni sta sempre più stretto dentro le sue mura e le criticità, a loro volta, diventano più evidenti.

Casciari Il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Terni, Andrea Casciari, non ci sta a passare per il cattivo di turno: «Comprendo i disagi dei pazienti e dei loro familiari – dice – ed anche la stanchezza del personale, ma dico con assoluta serenità che la situazione dell’ospedale ternano, rispetto alla media delle strutture simili, è decisamente al di sopra».

Numeri e tempi Casciari spiega che «l’ospedale ternano ha una dotazione di 530 posti letto e, rispetto ad altre realtà, la presenza strutturale di letti nei corridoi è relativamente bassa. Di norma, anche nei periodi più complicati, come quello che per fortuna sta finendo e che è stato legato al ‘picco’ di influenza, i pazienti (una ventina al massimo, secondo il direttore; ndr) per i quali è stato necessario un periodo di permanenza nei corridoi, entro 24 o al massimo 36 ore sono stati regolarmente trasferiti nelle camere. Al pronto soccorso, invece, i primi 15 giorni di febbraio hanno fatto registrare tempi di attesa medi di un’ora e 46 minuti per i codici ‘bianchi’, di 62 minuti per i ‘verdi’ e di 33 minuti per i ‘gialli’».

Il reparto chiuso Una delle motivazioni per le quali il problema dei letti nei corridoi diventa, in alcuni periodi in particolare, gravissimo, a giudizio di Casciari è anche legata al fatto che «un intero reparto, don 26 posti letto, è chiuso per ristrutturazione ed siamo costretti ad ospitare altrove i pazienti che avrebbero potuto esservi ricoverati. È la prima volta che un ospedale affronta una ristrutturazione radicale senza interrompere il servizio o ridurre il numero dei ricoveri e, purtroppo, qualche disagio è inevitabile».

Pazienti in trasferta Un dato che riflettere, peraltro, è anche quello relativo all’aumento «delle presenze, al pronto soccorso ternano – dice Casciari – di pazienti che provengono da Narni e da Amelia, mentre resta più o meno stazionario il tasso di crescita di pazienti che fanno riferimento all’ospedale ternano e che provengono da fuori provincia o addirittura da fuori regione».

Le ambulanze Un minimo di ‘sollievo’, alla situazione di sovraffollamento della quale è vittima il pronto soccorso ternano, secondo il direttore generale potrebbe arrivare, «tra la fine di febbraio e i primi di marzo, con lo spostamento della centrale operativa delle ambulanze, che verrà trasferita in via Bramante, nella sede dell’Asl2, permettendo il recupero di spazi che saranno utilizzati per ospitare quattro nuovi posti letto di terapia intensiva breve».

La Tac sul camion Per chiarire, poi, quale sia la situazione in cui si trovano ad operare i sanitari ternani, Andrea Casciari racconta che «grazie alla fondazione Carit, che ce l’ha donata, potremo contare su una nuova Tac per il pronto soccorso, ma prima di allestirla dovremo smontare quella, ormai obsoleta, esistente. Non abbiamo, infatti, gli spazi sufficienti e, quindi, mentre si faranno i lavori, la nuova Tac sarà montata e resa operativa su un camion, appositamente allestito e che sarà parcheggiato nelle immediate adiacenze del pronto soccorso, così da limitare al minimo gli spostamenti dei pazienti»

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