Ambiente a Terni, lite Comune-Usl2

Tra azienda sanitaria e assessore Giacchetti duro scambio di accuse reciproche e chiamata in causa anche la Regione

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La faccenda promette di farsi interessante. Perché l’Azienda Usl Umbria 2 non ha per niente gradito le ‘bacchettate’ che le aveva rifilato l’assessore all’ambiente del Comune di Terni, Emilio Giacchetti, che di fatto l’aveva accusata di perdere tempo in relazione allo studio sull’ambiente.

L’assessore Giacchetti aveva detto: «Ribadiamo, senza se e senza ma, che è estremamente necessario richiedere fin da subito alla Asl 2 un impegno importante e tempestivo per realizzare uno studio e un monitoraggio continuamente aggiornato sulle correlazioni tra emissioni e principali patologie in particolare quelle cancerogene e dell’apparato respiratorio. Non ho alcun imbarazzo a rilanciare questa richiesta, anzi maggiore determinazione nel farlo e ritengo che sia utile, almeno in questo frangente, che ci sia una guida amministrativa della città, che altrimenti non avrebbe né voce, né interlocuzione nei confronti della Regione».«ritiene doveroso ricordare allo stesso e informare l’opinione pubblica che ha prodotto da tempo tutti gli atti di propria competenza richiesti al fine dell’istituzione, ad opera della Regione Umbria, dell’Osservatorio regionale salute e ambiente».

«Incomprensibile» E dall’azienda sanitaria, ora, arriva una replica – secca come una sberla – nella quale si legge che «la sollecitazione “di un impegno importante e tempestivo” rivolta all’Azienda sanitaria dall’assessore Giacchetti, al quale si rinnova piena collaborazione e disponibilità, risulta quindi ampiamente incomprensibile, fuori luogo e fuorviante in quanto notoriamente superata dalle disposizioni e dalle azioni concrete messe in campo dall’Azienda sanitaria in tutta la vicenda da anni e in particolare dal 2016, ivi comprese le note tecniche prodotte in sede di procedura Aia, peraltro continuamente aggiornate fino alla revisione 3.3 dell’aprile 2017 dal gruppo di progetto del dipartimento di prevenzione in quanto rispondente agli scopi istituzionali, studi che saranno messi a disposizione anche del costituendo Osservatorio regionale che procederà con valutazioni sicuramente più esaustive e a carattere complessivo».

L’Osservatorio La Usl 2, infine, spiega che ha già provveduto, con nota del direttore generale, a comunicare alla Regione Umbria i nominativi dei propri componenti nell’ambito dell’Osservatorio regionale salute e ambiente. Gli atti formali e le azioni concrete confermano, senza ombra di dubbio, il costante impegno e l’attenzione massima profusi dell’Azienda Usl Umbria 2 per la tutela della salute della popolazione».

La replica di Giacchetti L’assessore all’ambiente non perde tempo nel rispondere: «Sulla vicenda dello studio epidemiologico il mio interlocutore è la Regione e il mio dovere di amministratore comunale è di sollecitare quanto necessario e, oltretutto concordato, affinché tutti gli enti e tutti i cittadini, abbiano a disposizione uno studio approfondito e dettagliato che possa essere alla base di atti amministrativi ponderati e di valutazioni e opinioni basate su elementi scientifici. Chi debba fare lo studio francamente mi interessa meno, l’unica condizione posta dall’amministrazione comunale è che sia un soggetto autorevole, credibile, indipendente da ogni pressione di parte. Nella lettera, molto esplicita nell’indirizzario, mi sono rivolto agli assessori regionali all’ambiente e alla aalute, riportando passi virgolettati della deliberazione della giunta regionale del marzo scorso che, tra le altre cose, si rivolge direttamente alla Asl2 per richiedere – utilizzando di nuove le parole della Regione – un impegno importante e tempestivo per realizzare uno studio e un monitoraggio continuamente aggiornato sulle correlazioni tra emissioni e principali patologie. Apprendo ora, in una replica stizzita, che la Usl2 ha compiuto tutti i passi necessari. Prendendo atto di questo, dico alla Usl che sul suo ruolo non è con me che deve chiarirsi. Continuo a chiedere alla Regione, responsabile del procedimento, a che punto sia lo studio e quando sarà a disposizione della comunità ternana e regionale. Lo strumento – conclude – che ha disposto la Regione su richiesta del sindaco di Terni, è fondamentale per consentire al sindaco e al Comune di esercitare eventualmente le prerogative di legge, sia in relazione ai procedimenti autorizzativi in corso sia ad eventuali decisioni a tutela della salute pubblica».

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