‘Azioni’, 12 artisti in mostra alla Rocca Albornoziana di Narni

Legati dalla terra umbra, la passione immersiva dell’arte sostenibile e dalla forza della materia, gli artisti si incontrano per creare una sinergia

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Silvia Piconi, Giulio Molaioli, Valeria Molaioli, Riccardo Murelli, Antonio Bonfiglio, Graziano Marini, Marino Ficola, Giuseppe Friscia, Virginia Ryan, liliana Malta, Andrea Pinchi, Silvia Giani. Legati dalla terra umbra, la passione immersiva dell’arte sostenibile e dalla forza della materia, 12 artisti si incontrano a creare una sinergia dentro i luoghi suggestivi della Rocca Albornoziana di Narni.

L’idea di azione nasce dalla performer Silvia Piconi, nativa del territorio umbro permeato da storia e interventi che l’hanno portata a scegliere una delle rocche rappresentative della regione. Traccia del potere papalino segna lungo le vie consolari da Narni a Spoleto fino a Perugia a Porta Sole il percorso delle Rocche si insinua come un filo a ribadire l’egemonia dello stato pontificio da Egidio Albornoz a oggi. Allo stesso modo la Piconi unisce e tesse le azioni dei partecipanti con la cura e l’azione di ciascun artista all’interno dello spazio magico dell’antico castello lungo il fiume Nera dell’antica Narnia. Lei stessa crea una performance con il ‘rocchetto rosso’, tracciando sinergie di fili sottili, rami invisibili storie di vita che s’intrecciano e si snodano attraverso il suo corpo strumento che media come in uno ‘sliding doors’ la psiche ad un evento in divenire mai uguale mai casuale.

Giulio Molaioli, architetto di nascita è interprete delle forme e dei valori organici della materia stessa accompagna l’elemento stilistico ad una ricerca formale nello spazio, le sue lamiere di acciaio preziose riportano a memorie di origami creando all’interno di antiche armerie e feritoie in pietra un rimando all’attuale periodo storico di leggera pesantezza.

Valeria Molaioli, artista che fonde la materia alle sensazioni emotive, provocando interrazione tra spettatore e materia tra passato e presente, riporta le steli solcate dal fiume ‘Nar’ Nera nel riciclo del materiali contemporanei come il polistirolo solcato dalle preziosità dei minerali dell’età Neolitica del bronzo.

Riccardo Murelli, scultore precocemente scomparso in terra umbra ha tracciato nella sua vasta produzione incisoria e scultorea i percorsi intrecciati ma sapientemente equilibrati di un filo di Arianna che tutt’ora prosegue nelle istallazioni dei legni di acciaio corten presenti in Valle Umbra a segnare la traccia del suo ancora incisivo passaggio.

Andrea Pinchi, umbro di nascita e presente sul territorio di Narni e Foligno con i suoi palii vittoriosi gioca tra colore e forma ripercorrendo le tracce di un vissuto che parte nel riciclo di antichi organi musicali che lui stesso ha restaurato nella tradizione di famiglia, fino alla ri-costruzione di tracce contemporanee un linguaggio visivo nuovo permeato di spunti letterari, colti sagaci che ci fanno riflettere con una profondità apparentemente leggera che s’infila come una spada nella roccia del castello del nostro vissuto.

Marino Ficola, sensibile interprete della scultura e pittura contemporanea costruisce realtà ingabbiate ma libere, partendo dalla ceramica con un codice sapiente di famiglia, nativo di Deruta esplora e oltrepassa il confine della materia stessa. Con la sua esperienza porta l’osservatore ad un contatto intimo con la materia che spesso dialoga in forma sperimentale con lo spazio che la accoglie.

Virginia Rayan, di adozione umbra, l’artista Australiana interprete attivista del territorio con le sue molteplici abilità si snoda con sapiente comunicazione tra passato e presente dalla pittura alla performance alla scultura, teatro, traccia indelebile di un codice femminile che crea un ponte internazionale con l’elaborato contemporaneo dell’arte che mette a confronto le differenti etnie e le loro proprietà, diversità bellezze, creando sinergie di magia raffinata a volte cucita a venti mani, spesso generata da molteplici cervelli che solo lei sa dirigere in un orchestra di colori.

Silvia Giani, architetto di nascita trova il suo centro nel cuore della Valnerina, nella rigenerazione sostenibile della materia tessile creando arazzi e manipolando la materia in un Rady made contemporaneo dando nuova vita a lane, nastri e texture in via di estinzione legate ai ricordi e al vissuto di tradizioni che come in un mosaico trovano il loro nuovo disegno in un identità attuale.

Graziano Marini, immerso nella campagna di Todi con un vissuto già affermato nel panorama artistico dell’astrattismo internazionale, attraversa, fluttua e penetra lo spazio con campiture di colore e forme di una sapienza raffinata, costruita negli anni dopo una ricerca stilistica che lo vede attratto dalle culture afgane, mesopotamiche e Iraniane. Premiato a Bagdad per ‘Arte e umanità’ arriva oltre l’Occidente con la sua personale itinerante fino a Zurigo e Francoforte. Con il solo solo sguardo si penetra nell’anima dell’origine del colore.

Liliana Malta, si avvicina alla ceramica del territorio con valenza energetica prediligendo i materiali poveri come la terracotta e il ferro. Di eguale forza nel colore delle tele con assetto acrobatico e voluttuoso di forme libere e gestuali con geometrie volumetriche che occupano lo spazio riempiendo di infinito.

Giuseppe Friscia, da Arezzo a New York nella formazione che lo ha visto al sostegno del rinomato brand italiano Prada scomparso da poco dal nostro panorama artistico lascia indelebile le sue tracce d’identità fatta di graffi e grumi di colore lungo scie di pigmento materico che si trasforma in scultura immensa e metallica. Entusiasta e brillante lascia una produzione immensa più di trecento in archivio tra quadri e ceramiche sculture che mantengono l’impronta dell’ equilibrio sottile del rimando alla sua terra d’origine.

Antonio Bonfiglio, prestigioso aurore del panorama artistico Italiano del ‘900 rappresenta il padre della pittura che con opere pubbliche, premi e riconoscimenti internazionali porta la sua produzione oltreoceano con un messaggio e una visione accademica di origine foggia squisitamente italica lasciando un cospicuo patrimonio artistico dal timbro storico narrativo.

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