Azioni di contrasto alla povertà educativa

Terni, per i minori arriva ‘New generation community’: comunità educante capace di rilevare il disagio, costruire percorsi specifici e verificarne l’efficacia

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Contrastare la povertà educativa minorile: è questo l’obiettivo del progetto ‘New generation community’, presentato lunedì mattina nella sala del consiglio della Provincia di Terni.

‘New generation community’

Il progetto è stato selezionato da ‘Con i bambini’ nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile rivolto a bambini e ragazzi tra i 5 ed i 14 anni. Il fondo nasce da un’intesa tra le fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum nazionale del terzo settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale ‘Con i bambini’, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla fondazione ‘Con il sud’.

Modello innovativo

Con il coordinamento del Cesvol Umbria, sede di Terni, il progetto finanziato con 600 mila euro, per 30 mesi coinvolgerà circa 104 mila nuclei familiari e 45 partner tra associazioni, cooperative sociali, scuole, università ed enti locali che sono già al lavoro per costruire una comunità educante capace di rilevare il disagio, costruire percorsi educativi specifici e verificarne l’efficacia. Nelle zone sociali 10-11 e 12 della provincia di Terni si sperimenta un modello innovativo di welfare comunitario in contesti territoriali fortemente svantaggiati e diversificati, per contrastare la demotivazione allo studio e ampliare l’offerta formativa dentro e fuori la scuola, con un occhio attento alle situazioni di vulnerabilità e di svantaggio. L’Università di Perugia accompagnerà i gruppi territoriali sulle povertà educative minorili nelle tre zone sociali, elaborando e sperimentando strumenti e metodologie di lavoro. I tavoli/laboratori permanenti sulle povertà educative diventano così osservatorio privilegiato del territorio.

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