Barricato e armato in casa: salvato dal 112

Lieto fine per il 60enne che venerdì ha minacciato di uccidersi con un fucile nella sua abitazione di via Donatello. Dopo quasi dieci ore ha aperto la porta ai militari

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Tutto è bene quel che finisce bene. Ma non è stata certamente una giornata tranquilla, quella di venerdì, nella zona di via Donatello, una traversa di via Borsi, a Terni. Un uomo, 60enne ternano, intorno alle 13.30 ha dato in escandescenze chiudendosi in casa e, dopo aver imbracciato uno dei suoi cinque fucili da caccia, ha minacciato di uccidersi.

Otto lunghe ore La situazione si è fortunatamente risolta intorno alle 22, dopo quasi dieci ore di colloquio ininterrotto fra l’uomo e i carabinieri del Comando provinciale di Terni che con pazienza, abilità e sensibilità, alla fine hanno convinto il 60enne ad aprire la porta e a consegnarsi alle cure dei sanitari del 118.

Opera psicologica «Qual è stata la cosa più difficile oggi? Convincerlo». In questa frase di Stefano Verlengia, comandante del Reparto Operativo dei carabinieri di Terni – sul posto insieme a lui il sostituto procuratore Marco Stramaglia, il colonnello Davide Rossi (comandante provinciale dell’Arma), il maggiore Giuseppe Nardò (nucleo investigativo), il capitano Alessio Perlorca (Compagnia di Terni) e il tenente Mirco Marcucci (Norm) – è racchiuso tutto lo sforzo compiuto dai militari che hanno condotto un dialogo estenuante, inizialmente supportato dai familiari dell’uomo, entrando lentamente in confidenza con lui e infine, con pazienza, convincendolo a compiere il gesto più sensato.

In sicurezza Nel corso della giornata, durante la quale il transito di mezzi e pedoni lungo la via era stato limitato – dagli stessi carabinieri e dalla polizia locale di Terni – in ragione dei possibili rischi, non si è comunque reso necessario evacuare la palazzina dove l’uomo vive. Ciò in ragione del fatto che quest’ultimo ha sempre e solo esternato l’intenzione di volerla fare finita, senza mai rivolgere le sue minacce ad altri. Alla fine, dopo aver aperto la porta, è stato ulteriormente tranquillizzato e consegnato alle cure dei sanitari per il conseguente e inevitabile Tso. I cinque fucili presenti in casa sono stati invece posti sotto sequestro.

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