«Le dichiarazioni rese dall’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, in merito ad un possibile buco di bilancio della sanità dell’Umbria, non tengono conto di un fatto che appare degno di nota: la stessa giunta regionale, non più tardi del 29 giugno scorso, ha approvato il bilancio di esercizio 2019 della ‘Gestione sanitaria accentrata’, con un utile di esercizio a consuntivo di 110.102,44 euro, un valore della produzione di 75.317.100,70 euro e costi della produzione per 75.668.722,76 euro». Lo affermano i consiglieri regionali Fabio Paparelli, Donatella Porzi, Tommaso Bori, Michele Bettarelli e Simona Meloni (Pd), evidenziando che «come si evince dalla relazione sul grado di raggiungimento degli obiettivi economico-finanziari del sistema sanitario umbro, effettuata dal certificatore terzo, con Dgr 835 del 28 giugno 2019, la giunta ha dato atto che nessuna azienda ospedaliera regionale risulta soggetta a piano di rientro, avendo entrambe assicurato il rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure e conseguito l’equilibrio di bilancio anche con riferimento ai ricavi determinati come remunerazione delle attività».
«I dati dicono altro»
«Visto che dal 2013 al 2018 la sanità umbra è stata riconosciuta – proseguono i consiglieri di minoranza – dal ministero della salute come ‘Regione benchmark’ a seguito del conseguimento delle migliori performance sui costi standard presi a riferimento per l’intero sistema sanitario nazionale, non si capisce quali siano le reali motivazioni che hanno spinto l’assessore alla sanità, a seguito di dichiarazioni sguaiate di un senatore della Lega, a dichiarare che, per colpa delle amministrazioni precedenti, la sanità umbra avrebbe più di 10 milioni di debiti. Invitiamo dunque – concludono Paparelli, Porzi, Bori, Bettarelli e Meloni – l’assessore Coletto e il suo partito a farsi carico di eventuali responsabilità sugli atti che loro stessi hanno approvato e che certificano l’esatto contrario di quanto vanno affermando sui giornali».