Cantone dall’Anac alla procura di Perugia?

De Ficchy verso la pensione. Il magistrato conferma l’interessamento ma smentisce le dimissioni: «Sarà il Csm a decidere». In corsa anche Borrelli, Carnevale e Liguori (da Terni)

Condividi questo articolo su

A giugno Luigi De Ficchy andrà in pensione. Ed è già partita la corsa alla sua successione, a capo della procura della Repubblica di Perugia. Sono 20 i nomi in lizza. Fra questi alcuni nomi di spicco come Giuseppe Borrelli (dalla Dda di Napoli), Catello Maresca (pm di Napoli famoso per l’arresto di Michele Zagaria, boss del clan dei casalesi). Alessandro Cannevale ora a Spoleto), Antonio D’Amato (procuratore aggiunto a Santa Maria Capua Vetere). C’è anche Alberto Liguori (ora a Terni) Ma inevitabilmente, il nome che stuzzica più di tutti la fantasia, se non altro per la sua visibilità mediatica, è quello di Raffaele Cantone, a lungo magistrato in Campania, dove è stato a lungo impegnato nella lotta alla camorra, e da cinque anni a capo dell’Anac, l’autorità anti corruzione.

Addio anticipato all’Anac?

Una candidatura che ha portato con sè anche degli strascichi politici che hanno avuto riverberi a livello nazionale, per il suo rapporto non idilliaco con l’attuale governo, tanto che si è diffusa voce di sue dimissioni. Ad anticiparlo alcune testate nazionali, che sottolineavano appunto la volontà di anticipare il distacco, prima della scadenza naturale (prevista nel 2020) proprio in virtù dei dissidi con l’attuale maggioranza di governo.

La smentita: «Non mi dimetto, ma…»

Cantone conferma di aver presentato domanda al Csm per la procura della Repubblica di Perugia (e anche Torre Annunziata e Frosinone) la settimana scorsa, precisando che la scelta è stata effettuata «dopo una lunga valutazione, di carattere squisitamente personale». Ma precisa che non è sua intenzione dimettersi da Anac: «Sapendo che i tempi del Consiglio superiore della magistratura non sarebbero stati brevi, era mia intenzione informare quanto prima gli esponenti dell’esecutivo con cui più intensa è stata la collaborazione istituzionale in questi mesi. Ieri sera, appena la notizia è divenuta di dominio pubblico, ho chiesto immediatamente appuntamento al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Interno e della Giustizia, ai quali esporrò nei prossimi giorni le mie motivazioni. Resta inteso, ovviamente, che non ho alcuna intenzione di dimettermi da presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, come riportato da alcuni organi di stampa, tanto più che l’esito della deliberazione del Csm non è affatto scontato». Quindi: lascerà solo se il Csm gli conferirà l’incarico.

Le indiscrezioni

«Mi sono sentito sopportato e siccome non sono uomo per tutte le stagioni ho meditato a lungo e poi ho capito che era arrivato il momento di tornare a fare il mio mestiere»: questo il virgolettato che gli ha attribuito il Corriere della Sera (e che lui ha smentito, come detto, con la nota di mercoledì mattina). Ma è palese che i rapporti non siano idilliaci, sia a livello personale che formale, soprattutto considerando le intenzioni del governo – della Lega in particolare – di rivedere le norme stringenti sugli appalti e sulla corruzione. Al tempo stesso potrebbe essere che fra le ‘motivazioni di carattere squisitamente personale’ ci sia anche il legittimo desiderio di tornare a fare il suo lavoro di magistrato. A Perugia gestirebbe la difficile fase della ricostruzione, di cui in parte si è già occupato all’Anac. Mentre a Frosinone e (soprattutto) a Torre Annunziata tornerebbe in prima linea sul fronte criminalità organizzata.

Il personaggio

Cantone, 55 anni (è del ’63), vive sotto tutela dal 1999 e poi sotto scorta dal 2003. Da quando alcune intercettazioni fecero scoprire un progetto di attentato nei suoi confronti. In Campania, prima come sostituto procuratore poi nella Dda, ha seguito da vicino le sorti del clan dei casalesi ed è riuscito a ottenere la condanna di Francesco Schiavone ‘Sandokan’ e Francesco Bidognetti. Si è occupato spesso di gestione illecita di rifiuti. Sempre in prima linea, anche dal punto di vista mediatico, è spesso andato in giro nelle scuole a parlare del fenomeno camorristico. Molto vicino all’associazione ‘Libera’ di Don Luigi Ciotti, di cui è stato referente a Giugliano di Napoli (suo paese natale). Il suo primo libro ‘Solo per Giustizia’ ha avuto molto successo. Si è occupato anche di mafie e pallone con ‘Football Clan’. È cittàdino onorario del comune di Cortona, a due passi dall’Umbria.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli