Terni, San Valentino: «Progetti e aiuti messi a disposizione gratis, senza alcun riscontro»

La denuncia di Alessio Zenone, presidente dell’associazione San Valentino-Borgo Garibaldi

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di Alessio Zenone
Presidente associazione ‘San Valentino-Borgo Garibaldi’

Nel quartiere della basilica di San Valentino il verde ha invaso tutto o quasi. Il parchetto ha le panchine praticamente coperte dall’erbaccia, il parcheggio davanti all’università di economia, proprio accanto alla basilica, ha erba altissima. Non parliamo poi del giardino di San Valentino, il grosso parco abbandonato a poche decine di metri dalla basilica e dalla sede dell’ente Cantamaggio: è completamente invaso da erbacce più alte di me. Mi spiace che dopo proposte di valorizzazione artistica gratuita e manutenzione da parte dell’associazione Ipogeo San Valentino-Borgo Garibaldi, di cui sono presidente, in accordo con con altre associazioni e cooperative della zona, sono due anni che versa in uno stato di quasi completo abbandono.

Solo l’estate scorsa è stato fatto un intervento di manutenzione del verde gratuito da un’azienda amica della nostra associazione, solo su nostra richiesta sono intervenuti i vigili del fuoco a tagliare rami pericolanti che insistevano proprio sul viottolo che dal parcheggio e dallo stabile dell’ascensore, conduce verso l’università e la basilica del nostro santo patrono.

Abbiamo presentato ufficialmente anche un progetto di riqualificazione gratuita, fatto da un architetto della nostra organizzazione di volontariato, ma ad oggi nessuna risposta. Erano previste installazioni artistiche, panchine, luci, gazebo, tavoli, etc. Dal muro che dà su via San Valentino scende, erbaccia che lambisce la strada sottostante. Abbiamo persino presentato un progetto in cui un’azienda si impegna a regalare tante panchine al quartiere ed abbiamo persino presentato le simulazioni di come e dove sarebbero state posizionate, su richiesta dei tecnici comunali.

Non so come si possa lasciare tutto abbandonato e senza manutenzione nel quartiere della basilica del nostro santo patrono, rifiutando persino l’aiuto gratuito di associazioni, organizzazioni e cooperative locali.Spero che chi di dovere si impegni a permettere a chi vuole impegnarsi a valorizzare questa zona che altrimenti continuerà a rimanere abbandonata a sé stessa.

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