Cesi e il rischio-crolli: Comune in campo

Terni: fissata la conferenza dei servizi per avviare nuovi interventi sulle pendici rocciose che sovrastano l’abitato

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Il Comune, dopo aver individuato l’azienda che eseguirà l’intervento – per un importo di circa 550 mila euro – ha convocato la conferenza dei servizi per il 9° stralcio (2° lotto) dell’intervento di consolidamento delle pendici rocciose sovrastanti l’abitato di Cesi.

Il ‘tavolo’ è stato fissato per il prossimo 1° settembre per definire le modalità di intervento e acquisire le autorizzazioni relative ai vincoli paesaggistici, ambientali, idrogeologici e a quelle derivanti dalla localizzazione del sito di interesse naturalistico ‘Monte Torre Maggiore’.

L’intervento prevede la realizzazione di tutta una serie di azioni – fra cui l’installazione di nuove barriere paramassi, il miglioramento dei pannelli in fune, l’incremento delle chiodature – utili per la messa in sicurezza della parete rocciosa, con modalità innovative e durevoli nel tempo, in grado di annullare l’impatto ambientale.

La storia «Le pendici sovrastanti l’abitato di Cesi – è riportato nella relazione tecnica generale – sono soggette ad un continuo degrado dovuto alle azioni tettoniche, all’attività carsica, all’influenza della vegetazione e degli agenti esterni le quali hanno causato frane di crollo di volumetria considerevole. In particolare nell’ottobre 1987 si è verificato un crollo dalle pendici sovrastanti la parte sud orientale di Cesi, che portò al distacco di un masso di volumetria 20-25 metri cubi che arrivò a lambire il muro di recinzione dell’istituto Peticca adibito ad asilo. A seguito di questo crollo il professor Canuti dell’università di Firenze, per conto della Protezione civile, in data 5 dicembre 1987 accertò lo stato di grave pericolo in cui sì trovava l’abitato di Cesi, per le particolari condizioni geostrutturali e geomorfologiche delle pendici sovrastanti, le quali facevano presagire ulteriori distacchi di massi di elevata volumetria, che ad oggi non risulta che si siano fortunatamente verificati».

Oggi «Risulta comunque aumentata la frequenza dei crolli – prosegue la relazione – che come dimostrano i distacchi di blocchi litoidi che si sono verificati durante i lavori dell’8° stralcio, possono mettere a rischio l’incolumità degli operatori. Il presente stralcio – il 9° – segue la pianificazione degli interventi eseguita dal professor Canuti nel 1987, andando prima a proteggere l’abitato con barriere paramassi poste sopra alla strada di accesso all’Eremo, per intervenire in maniera attiva in parete al fine di prevenire il distacco del materiale. Il progetto preliminare a base di gara prevede la realizzazione di un tratto di barriera paramassi in allineamento con quanto realizzato in somma urgenza, per poi eseguire la messa in sicurezza delle placche e creste rocciose soprastanti».

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