Confartigianato Terni ‘stuzzica’ il Comune

«Per il rilancio economico della città manca una cabina di regia. Le nostre idee e proposte non sono mai state ascoltate: ecco un documento che le racchiude tutte»

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di Fra.Tor.

«Il tavolo che dovrebbe essere stato istituito dal Comune di Terni con le associazioni di categoria per discutere del rilancio economico della città di Terni, a noi non risulta. Oppure non siamo stati invitati a farne parte». Da Confartigianato Terni non le mandano di certo a dire evidenziando la mancanza di «una cabina di regia e un rapporto di sostanziale passività delle istituzioni locali nei confronti delle imprese multinazionali presenti sul territorio».

IL DOCUMENTO DI CONFARTIGIANATO

«Un pacchetto di misure concrete»

«In questi anni, nello stretto rispetto delle rispettive competenze, sono state molto numerose e consistenti le proposte, spesso tradotte in documenti mirati al rilancio economico e alla rigenerazione urbana, che abbiamo inviato a titolo di contributo di idee alle amministrazioni degli enti territoriali – evidenzia il presidente Mauro Franceschini – dimostrando sempre la disponibilità a fare la propria parte per la realizzazione. Oggi siamo di nuovo qui a proporre una rassegna di possibili interventi individuati sulla base delle esigenze delle imprese e secondo criteri di realizzabilità a breve e, inoltre prevalentemente, di limitata onerosità. Tali interventi presi singolarmente avrebbero certamente un impatto puntuale, ma se realizzati in buona parte possono contribuire in modo concreto ad avviare processi di sviluppo e/o consentire di preordinare future azioni di rilancio economico di ampio respiro e simultaneamente a gestire proficuamente le situazioni urgenti al fine di limitare i disagi ed evitare aggravi di costo. Si tratta pertanto di interventi sull’area urbana, principalmente del centro città, sui servizi pubblici, sulle politiche tributarie, sulle politiche commerciali, arredo urbano, turismo, cultura ecc. organizzati per obiettivi, che non esauriscono gli argomenti, ma evidenziano alcune azioni realizzabili a medio-breve termine».

Il centro cittadino

Confartigianato Terni ha quindi selezionato 70 proposte da un documento più esteso che vanno dal rilanciare la proposta della fermata a Orte dei treni Tav al rinnovare l’impegno per passare alla fase operativa della piattaforma logistica. Passando per la riattivazione del servizio di bike sharing, alla creazione di una fascia oraria serale dedicata allo shopping, valutando anche l’ipotesi di riapertura della Ztl, o di parte di essa, nella medesima fascia oraria. Confartigianato Terni propone poi di trasformare il parcheggio di Largo Cairoli (fino a successiva destinazione dell’area) attualmente parcheggio gratuito a disco orario nelle ore diurne, ma abusivamente utilizzato come parcheggio lunga sosta h24, in parcheggio a pagamento ore diurne e libero ore notturne, avviando l’iter di realizzazione in project financing di un nuovo parcheggio multipiano. Inoltre, rilanciare le convenzioni con i parcheggi di attestamento dedicate ai clienti di commercianti e artigiani del centro città.

Il turismo

L’associazione punta poi alla creazione di un progetto di integrazione turistica della Cascata delle Marmore e Piediluco con i borghi della Valnerina, con Scheggino e Labro e con le Gole del Nera al fine di recuperare l’unità culturale della Valnerina e predisporre supporti di promozione integrata. Vincolare, inoltre, le somme incassate a titolo di Tassa di soggiorno a finalità strettamente turistiche in modo definitivo e a finalità di lotta al degrado e promozione del decoro per un periodo quinquennale. Infine, mettere a frutto i vari plus della città (propensione dei cittadini, conformazione urbana, posizione geografica favorevole, buona disponibilità di servizi ristorazione, facile accessibilità via treno e via auto dalla capitale, ecc.) per costruire una direttrice di sviluppo ed elaborare una politica degli eventi che integri, promuova e valorizzi gli eventi cittadini (evitando iniziative in conflitto con gli operatori economici della città ad esempio street food in centro).

Sinergia con tutti i livelli delle amministrazioni pubbliche locali

Questo elenco di azioni operative «non è certo esaustivo e, soprattutto, focalizza solo gli aspetti che si possono affrontare in tempi brevi e medi con risorse non straordinarie. Con una maggiore disponibilità di risorse – secondo il direttore Michele Medori – sarebbe possibile e opportuno realizzare altre azioni operative in grado di agire in profondità. Per determinare una svolta in termini di sviluppo locale occorre evidentemente un livello ben più elevato di risorse, una maggiore libertà di azione da parte dell’ente sia sul corrente che sugli investimenti, che sarà possibile solo tra qualche anno e la necessità di pervenire a una politica sinergica con tutti i livelli delle amministrazioni pubbliche locali. Solo così sarà possibile agire su livelli più profondi con possibilità di successo nel fronteggiare le vere e proprie emergenze sociali che la città deve affrontare. È innegabile che occorrano risorse in qualità e quantità che oggi non abbiamo, questa oggettiva scarsità però deve imporre una attenzione massima alle iniziative di governo che si vanno a realizzare e nulla può giustificare di correre rischi di inconsistenza, inconcludenza, estemporaneità dell’azione amministrativa di fronte alla gravità dei problemi».

Marketing territoriale

Per quanto detto Confartigianato ritiene che occorra uno sforzo amministrativo eccezionale, che vada ben al di là delle difficoltà dell’Ente e sia in grado di rompere impostazioni consolidate per liberare risorse ed energie. Innanzitutto per quanto riguarda lo sviluppo economico e i rapporti con le multinazionali non è più sufficiente la semplice gestione, per quanto necessaria, delle ricorrenti crisi localizzate: occorrono nuove direttrici di sviluppo e incentivi alle produzione ancora maggiori rispetto a quelli già in atto. Mancano inoltre strumenti di supporto dedicati al commercio e all’artigianato, settori che infatti mostrano una sofferenza pesantissima e per i quali urge un approccio di maggiore efficacia economica e amministrativa rispetto a quello che si è potuto apprezzare in questi mesi, che può discendere solo dal confronto con le associazioni di categoria, non certo da iniziative estemporanee nelle quali la amministrazione sembra volersi attardare. Occorrono politiche di marketing territoriale efficaci, occorre dare forza alle attività universitarie e di ricerca pubbliche e private sul territorio. Occorre puntare sul turismo e preoccupa la gestione certamente non ottimale del rinnovo del bando di gestione della Cascata, una delle principali mete escursionistiche italiane, che necessita di professionalità e risorse che la trasformino in meta turistica. Riguardo al tessuto urbano e al tema della smart city riteniamo che non basterà fare semplicemente la propria parte, ma occorrerà saper ideare e realizzare un programma di eccellenza europea, in questo settore, che tarda a profilarsi. Occorre saper svolgere un ruolo autorevole e saper fare con chiarezza e certezza scelte sulle aziende partecipate, in modo da stimolare la coesione delle forze territoriali e occorre urgentemente una politica delle stazioni appaltanti che non penalizzi, bensì valorizzi, le imprese del territorio».

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