Covid Terni, suolo pubblico: le misure

Tosap, i provvedimenti contenuti in un atto di indirizzo approvato venerdì dalla giunta Latini: esenzioni, ampliamenti e possibilità

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Il pressing sulla questione non è mancato nelle ultime settimane e il Comune di Terni ci ha messo del discreto tempo prima di agire. Fatto sta che venerdì mattina la giunta a guida Leonardo Latini ha dato il via libera ad un atto di indirizzo sull’occupazione del suolo pubblico a sostegno delle imprese in difficoltà a causa del covid-19. Si può arrivare a richiederne fino al doppio rispetto all’anno precedente. Le novità sono valide fino al 31 ottobre.

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Le misure

I provvedimenti sono diversi. Si parte dalle attività che già in passato hanno proceduto ad occupazione di suolo pubblico: «Sarà possibile richiedere un’ulteriore occupazione maggiorata fino al doppio rispetto all’anno precedente». Per chi invece non l’ha mai fatto «sarà possibile richiederla e dovranno essere compatibili con i criteri urbanistici, di sicurezza, di viabilità e mobilità». Si prosegue: l’atto di indirizzo prevede «l’eventuale occupazione, sempre a titolo gratuito, delle aree di sosta a ridosso delle attività commerciali nel caso di mancanza di aree pedonali o marciapiedi e l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo e diritti di istruttoria per la presentazione dell’istanza di occupazione di suolo pubblico». Per farsi avanti con palazzo Spada è stato predisposto il modulo specifico.

IL MODULO PER LE RICHIESTE – SCARICA

Stalli sosta e doppia occupazione

In caso di impossibilità o mancanza di aree pedonali come marciapiedi, piattaforme o altro ancora, c’è la «la possibilità di concedere l’occupazione di stalli di sosta nel numero massimo per le nuove occupazioni di due per attività artigianali, bar e altri esercizi simili (Ateco 56.3) e di quattro per attività di ristorazione (Ateco 56.1)»; in caso di ampliamento di occupazione già concessa su stalli di sosta negli anni precedenti, è previsto di «concedere l’occupazione fino al doppio rispetto a quanto occupato in precedenza»; c’è poi «l’esenzione dal pagamento dei diritti fissi per spese tecniche limitatamente al periodo previsto dall’articolo 181 del decreto legge 34/2000».

La procedura e il ristoro

Uffici tecnici in azione per l’applicazione dell’iter, attivando «una procedura anche informatica semplificata e celere per la presentazione delle richieste, istruttoria e rilascio dell’autorizzazione». In conclusione è stato dato mandato alla direzione attività finanziarie di «trasmettere al ministero dell’Interno la richiesta per il ristoro delle minori entrate».

«Risposte non all’altezza»

Come detto gli input per darsi una mossa non erano mancati. Venerdì erano stati i gruppi consiliari di Pd, M5S, Senso Civico e Terni Immagina a lanciare l’ennesimo invito: «Aumentare le superfici pubbliche occupabili da bar e ristoranti superando i limiti previsti nei regolamenti comunali vigenti. Ad oggi svariati operatori del settore stanno ricevendo dagli uffici del Comune di Terni, risposte non all’altezza rispetto alla sfida economica che stiamo vivendo. Questo non per colpa dei tecnici comunali, ma per colpa di regolamenti che sono costretti a far rispettare, nonostante siano stati pensati per la gestione ordinaria di situazioni ben differenti da quella che stiamo vivendo in questa fase di emergenza covid-19. Per questo riteniamo prioritario che tali regolamenti debbono essere rivisti con somma urgenza. Ad oggi secondo il piano guida per l’arredo urbano allegato al regolamento edilizio del Comune di Terni, le superfici massime occupabili per gli esercenti, arrivano fino a 40 metri quadrati per i piccoli esercizi, e aumentano in proporzione alla superficie dell’esercizio fino a un massimo di 120 metri quadrati.  Questo significa che molte attività che già oggi ricoprono l’estensione massima consentita rischiano di veder dimezzato il numero di coperti su cui fare affidamento, con potenziali gravi ricadute economiche ed occupazionali. Una limitazione che va in antitesi delle spirito degli annunci dell’attuale amministrazione e degli interventi messi in campo dal Governo nazionale per sostenere questo settore strategico. Considerando che la ripresa dell’economia e la necessità di applicare il distanziamento sociale, rende necessario un elasticità totale nei confronti di quelle attività che faticosamente stanno cercando di rimettersi in piedi».

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